In partibus Ultramaris
I Genovesi, la crociata e la Terrasanta (secc. XII-XII)
di Antonio Musarra
pp. 784, € 51,00
ISIME, 2017
ISBN: 978-88-98079-52-0
Il volume, frutto di una tesi dottorale discussa nel giugno del 2012 presso l’Università degli Studi di San Marino, tenta di valutare l’incidenza della partecipazione al movimento crociato e della frequentazione della Terrasanta sulle istituzioni, sulla società, sull’economia e sulla mentalità dei Genovesi dei secoli XII e XIII. Se da questo punto di vista, Pisa e Venezia hanno ricevuto le maggiori attenzioni – basti pensare ai molti studi sulla quarta crociata e sull’influenza ch’essa ha avuto nella costruzione dell’identità municipalistica veneziana, o al modo in cui la storiografia pisana ha guardato a episodi quali la presa di Palermo, di al-Mahdīya o delle Baleari, o, ancora, alle spedizioni dell’arcivescovo Daiberto alla prima crociata e dell’arcivescovo Ubaldo alla terza –, Genova, pur beneficiando di validi lavori sul secolo XII, e, in particolare, sull’opera storiografica di Caffaro, difettava d’un’analisi ad ampio raggio, soprattutto a fronte della straordinaria continuità della sua esperienza crociata e della gran mole di documentazione pervenutaci. Non a caso, la considerazione del ruolo avuto dai Genovesi all’interno del movimento crociato è stata per molto tempo subordinata alla loro funzione economico-commerciale. Non a torto: le crociate agirono effettivamente da catalizzatore dei traffici occidentale verso il Levante, favorendo un più generale movimento di uomini e merci tra le diverse sponde del Mediterraneo. Tuttavia, non è possibile esaurire il loro ruolo in questa prospettiva. Anche i Genovesi prendevano la croce. Senza per questo tralasciare i propri interessi economici. La loro spinta espansionistica fu spesso accompagnata da una forte carica ideale e religiosa, tendente a sottolineare il sempre vivo ruolo anti-musulmano rivestito dai propri concittadini o, più semplicemente, il favore divino nei propri confronti. Il volume, dunque, tenta di coniugare questi aspetti ad altri quali la situazione politica interna, la strategia diplomatica a livello internazionale, l’impegno militare e il quadro della mentalità, con lo scopo di cogliere le molte modalità di approccio dei Genovesi alle terre del Levante nel corso dei cosiddetti secoli “crociati”.
Antonio Musarra è nato a Genova il 22 aprile del 1983. Si è laureato in Storia presso l’Università degli Studi di Genova nell’ottobre del 2007 con una tesi dal titolo La guerra di San Saba. Genova nel Grande Gioco delle potenze marittime italiche nel Mediterraneo (relatrice: Marina Montesano; votazione: 110/110 e lode).
Ha approfondito l’interesse per
l’espansione genovese nel Mediterraneo basso-medievale, con particolare
riguardo alla partecipazione al movimento crociato e alla presenza in
Siria-Palestina, durante il corso di Dottorato di ricerca in Scienze
Storiche, frequentato, fruendo di una borsa di studio, presso
l’Università degli Studi di San Marino nel triennio 2009-2012 (IX
ciclo). Il 12 giugno 2012 ha difeso una tesi dal titolo Praepotens Ianuensium Praesidium. Genova, la crociata e la Terrasanta nella seconda metà del Duecento (tutor: Anthony Molho; votazione: 60/60 e dignità di stampa).
Il 24 luglio 2012 ha conseguito la
Laurea Magistrale in Scienze Religiose presso l’Istituto Superiore di
Scienze Religiose di Genova (Facoltà Teologica dell’Italia
Settentrionale) con una tesi dal titolo Il latino di un notaio ecclesiastico tardo-medievale. L’inedita Historia translationis beati Ioannis Baptiste ad Civitatem Ianue di Nicolò de Porta (relatore: P. Prof. Mauro De Gioia, CO; votazione: 60/60 e lode).
L’11 novembre dello stesso anno ha
conseguito il Diploma in Archivistica, Paleografia e Diplomatica presso
l’Archivio di Stato di Genova.
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