Lancellotto
Versione italiana inedita del «Lancelot en prose»
Edizione critica a cura di Luca Cadioli
pp. XIV-470, € 68,00
Sismel, 2016
ISBN: 978-88-8450-718-1
Il ritrovamento fortuito di cinquantasei fogli di pergamena dimenticati nella
soffitta di una villa signorile consente oggi di leggere il Lancellotto, l'unica traduzione
in antico italiano a noi pervenuta del Lancelot propre. Il ciclo della Vulgata
ebbe diffusione vastissima nella Francia dei secoli XIII e XIV, ma la storia
dell'amore di Lancillotto e Ginevra e della ricerca del Santo Graal travalicò
ben presto le Alpi per giungere in Italia, e qui diffondersi in maniera capillare,
sia in lingua originale sia in traduzione: possediamo infatti le versioni dell'Estoire
del Saint Graal, della Queste del Saint Graal e della Mort Artu. Mancava
però, fino ad oggi, una traduzione italiana del nucleo fondativo del ciclo.
Il lungo frammento ritrovato (ora conservato nella Biblioteca della Fondazione
Ezio Franceschini) è tratto da un codice allestito a Firenze alla fine del
sec. XIV; è composto da otto quaderni non rilegati, e tutti i fogli risultano
palinsesti, provenienti da almeno quattro diversi manoscritti di ambito giuridico-notarile. Il testo tramanda una parte delle Suites de la Charrette e una dell'Agravain,
secondo la versione lunga del romanzo. La traduzione dal francese
procede in maniera letterale, e la lingua abbonda di gallicismi e calchi dal francese.
L'edizione critica del romanzo, inquadrata dallo studio delle fonti francesi
e delle modalità di traduzione e copia del testo, apre così un importante
nuovo capitolo nella storia della tradizione arturiana in Italia.
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