Breve chronicon de rebus Siculis
a cura di Fulvio Delle Donne
pp. IV-152, € 40,00
Sisimel, 2017
ISBN: 978-88-8450-773-0
Il Breve chronicon de rebus Siculis (di cui
qui si fornisce l’edizione e la prima traduzione italiana) è una fonte
particolarmente importante, ricca di preziosissime informazioni per la
storia dell’Italia meridionale. Inizia con brevi medaglioni dei signori
normanni e arriva sino alla fine della dinastia sveva, talvolta offrendo
descrizioni molto minuziose. In particolare, a proposito delle vicende
di Federico II di Svevia, a partire dal giugno del 1228, il racconto
diventa addirittura diaristico, perché il compilatore, che si dichiara
testimone oculare, descrive giorno per giorno le tappe che – in circa
due mesi – condussero l’imperatore da Brindisi alla Terra Santa: lì
sarebbe stata portata a compimento quella crociata incruenta che, con
toni messianici, viene caratterizzata come una sorta di miracolo. Il
testo mostra in maniera esemplare le tipiche evoluzioni compositive di
una scrittura cronachistica. È tràdito da due manoscritti principali,
che trasmettono testi molto diversi in alcuni punti. Non solo la parte
finale è totalmente discordante (un manoscritto finisce con il
testamento di Federico II del 1250, l’altro arriva, invece, alla
battaglia di Benevento del 1266 e, quindi, alla morte di Manfredi e alla
conquista del Regno da parte di Carlo d’Angiò), ma anche alcune
informazioni sono rielaborate in modo completamente contrastante, tanto
da far variare in maniera irrimediabile, sebbene coerente, nomi e
computi cronologici. Come vanno interpretate tali differenze? Quale
delle due versioni è più vicina all’“originale”? E si può parlare di
“originale”? Su tali domande si riflette in questo volume, affrontando
il problema da un più ampio punto di vista metodologico. La
pubblicazione esce in coedizione con l'Istituto Storico Italiano per il
Medioevo.
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