Donne in fuga
Vite ribelli nel Medioevo
di Maria Serena Mazzi
pp. 184, € 14,00
Il Mulino, 2017
ISBN: 978-88-15-27147-1
«Si può fuggire
inseguendo un miraggio, una speranza di vita e di lavoro migliore. Si
voltano le spalle a mariti violenti. Si schiude il battente di un
convento nel quale non si voleva entrare e dove ogni giorno impone la
sua pena. Si tenta di andare lontano da creditori e sfruttatori. Si
scappa dalle case altrui, dalla servitù e dalla schiavitù, dalle mani
rapaci dei padroni, dalla mancanza di diritti. Oppure si abbandona una
casa, una famiglia, per tentare la sorte in un altrove indefinito, per
un richiamo di curiosità, per non rimirare ogni giorno lo stesso
limitato orizzonte»
Nel Medioevo le donne vivevano in una rigida
sottomissione. Non assecondare la volontà della famiglia, non ubbidire
agli uomini, padri, mariti o padroni, manifestare indipendenza di
giudizio o di comportamento facevano di loro delle ribelli. Ma non sono
mancate sante, regine, badesse, semplici monache, umili contadine,
serve, schiave, eretiche, streghe, prostitute che hanno scelto di
sottrarsi a destini segnati, resistendo, opponendosi, fuggendo. Donne
decise a viaggiare, conoscere, insegnare, lavorare, combattere,
predicare. O semplicemente a difendersi da un marito violento, da un
padrone brutale. O a salvarsi la vita, scampando ai roghi
dell’Inquisizione. Da Margery Kempe a Giovanna d’Arco, da santa Brigida a
Eleonora d’Aquitania, alle tante ignote o dimenticate donne in fuga
verso la libertà.
Maria Serena Mazzi è professore
ordinario di Storia medievale; ha insegnato nelle Università di Firenze e
Ferrara. Tra i suoi libri: «Prostitute e lenoni nella Firenze del
Quattrocento» (Il Saggiatore, 1991), «Toscana bella» (Paravia, 1999),
«Gente a cui si fa notte innanzi sera» (Viella, 2003); «Come rose
d’inverno» (2004) e «I labirinti del potere» (2010), entrambi per
Nuovecarte; per il Mulino «In viaggio nel Medioevo» (2016).
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