Il Medioevo in 50 oggetti
di Elina Gertsman, Barbara H. Rosenwein
Traduzione di Francesco Vitellini
pp. 285, € 25,00
Libreria Editrice Goriziana, 2018
ISBN: 8861025145
Complessi e variegati, vibranti e intensi, gli oggetti medievali
richiedono esami ravvicinati, riflessioni profonde e approcci
cinestetici. La cultura materiale del Medioevo, straordinaria nella
molteplicità di significati che include e genera, offre a chi l'osserva
una ricca esperienza visiva, spesso multisensoriale, sempre
gratificante. Offre, inoltre, scorci di una società vivida o, meglio,
delle molte società che erano in costante cambiamento e, a
intermittenza, conversavano (e a volte litigavano con veemenza) tra di
loro. Eppure, ogni oggetto ha la sua storia. Quindi, come scrivere la
storia attraverso gli oggetti? Il presupposto del libro è che una storia
del genere richieda una collaborazione intensa. Il suo predicato è una
specie di triumvirato: una connessione tra storia dell'arte, museologia e
storia. Ecco la scelta di produrre una storia del mondo medievale piena
e ricca, basata sui cinquanta oggetti che abbiamo scelto per questo
scopo e presentati in quattro fondamentali sezioni: Il sacro e il
credente, Il peccato e l'occulto, La vita quotidiana e i suoi racconti,
La morte e l'oltretomba. Storici di ogni tipo sono sempre più
interessati a ciò che le cose materiali possono raccontarci del passato.
Allora, come oggi, le persone vivevano in relazione con gli oggetti e
questi ultimi davano forma ai loro usi, alle idee e alle emozioni. Ogni
epoca ci racconta molto di se stessa con gli oggetti che crea, usa,
apprezza e distrugge. Ma il Medioevo è particolarmente illuminato dai
suoi oggetti materiali, perché la sua cultura era così in sintonia coi
significati delle cose, dato che erano toccate, viste, udite, assaggiate
e addirittura odorate: l'incenso che brucia in una moschea, il bagliore
di luce di una spilla di granato, il canto in una sinagoga, il tocco
delle dita su uno specchio d'avorio, l'ostia che si dissolve in bocca.
Un libro per aiutare i suoi lettori a formarsi un quadro ricco del
Medioevo, un mondo sorprendente e frustrante, estraneo e familiare e
sempre intriso di meraviglia e contraddizione.
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