Parler dulcement d’amur
Identità, desiderio, racconto nei testi antico-francesi della leggenda di Tristano (XII sec.)
di Teodoro Patera
pp. 294, € 18,00 (Acquista online con il 15% di sconto)
Edizioni Università di Macerata, 2018
ISBN: 978-88-6056-534-1
Nella cosiddetta fine lunga del romanzo di Thomas d’Angleterre,
Isotta, giunta troppo tardi, si rivolge al corpo esanime dell’amato e
scandisce un’ipotesi impossibile, fantasticando che, se fosse arrivata
in tempo, avrebbe salvato la vita a Tristano e gli avrebbe parlato – dulcement
– del loro amore. Anche se solo per via ipotetica, l’eroina si
appropria, con le sue ultime parole, del ruolo che la tradizione
attribuisce notoriamente al protagonista maschile: quello di cantore
della sua storia, di narratore della parabola tristaniana. Il quadro
perfetto dell’idillio amoroso è, per quest’amante esemplare, una fusione
di baci e racconto, abbracci e memoria. La condizione dell’amore è
contemplata come una condizione narrativa. Amare è raccontare il proprio
amore, figurarsi come personaggi, inscriversi in un narrato. L’amore è
un atto di parola, senza essere per questo negato come atto fissato da
una performance dei corpi, evento che si dipana tra due esistenze.
Teodoro Patera è ricercatore presso la Georg-August-Universität di Göttingen. Laureato in Lettere all’Università di Roma Tor Vergata, specializzato in Studi medievali a Ginevra, ha conseguito il dottorato in Scienze linguistiche, filologiche, letterarie presso l’Università di Macerata.
Teodoro Patera è ricercatore presso la Georg-August-Universität di Göttingen. Laureato in Lettere all’Università di Roma Tor Vergata, specializzato in Studi medievali a Ginevra, ha conseguito il dottorato in Scienze linguistiche, filologiche, letterarie presso l’Università di Macerata.
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