venerdì 24 settembre 2021

Inferno, Canto XX. Dante e la magia

Inferno, Canto XX. Dante e la magia
di Marina Montesano
pp. 200, € 15,00
Edizioni La Vela, 2021
ISBN: 978-88-99661-90-8
 
Veggenti ai quali “veder dinanzi era lor tolto”, “magiche frodi”, “le triste che lasciaron l’ago, la spuola e ’l fuso”, ossia le donne che abbandonano le attività consuete per darsi alla divinazione e alle malìe: nel Canto XX dell’Inferno, Dante mette in scena una parata di personaggi dell’antichità, come Manto e Tiresia, di indovini del suo tempo, quali Michele Scoto e Guido Bonatti, di anonimi praticanti di arti interdette; naturalmente guidato da Virgilio, che nel Medioevo godeva di una fama di mago e negromante. Può sembrare paradossale, ma la civiltà del tempo era permeata di forme di pensiero che noi oggi definiamo “magico”: se l’intero Canto è rivolto alla punizione inflitta agli indovini, il rapporto di Dante e dei suoi contemporanei con la cultura magica è assai più sfumato e complesso, quasi ineluttabile, come mostrano le eccezioni costituite agli occhi dell’Alighieri dai mirabilia cortesi e dall’astrologia. Finora trascurato, il Dante “magico” merita di essere scoperto.

Marina Montesano insegna Storia medievale all’Università di Messina. È stata borsista dell’Accademia della Crusca e di Villa I Tatti (Harvard University – Fondazione Berenson, Firenze). Al centro dei suoi interessi gli studi culturali; scrive soprattutto di storia dei rapporti fra Oriente e Occidente (Marco Polo, Roma, Salerno, 2012) di magia e stregoneria (Classical Culture and Witchcraft in Medieval and Renaissance Italy, London, Palgrave/MacMillan, 2018 e, come editor, Folklore, Magic, and Witchcraft: Cultural Exchanges from the Twelfth to Eighteenth Century, London, Routledge, 2021), di marginalità e non-conformismi (con il recente Ai margini del Medioevo. Storia culturale dell’alterità, Roma, Carocci, 2021).

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