Nel Regno delle lettere
Umanesimo e politica nel Mezzogiorno aragonese
di Fulvio Delle Donne, Guido Cappelli
pp. 240, € 22,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Carocci, 2021
ISBN: 9788829010998
L’Umanesimo “monarchico” della corte aragonese di Napoli (1442-1501)
incise a fondo sulle tradizioni intellettuali dell’intera Europa, in un
periodo di grandi rivolgimenti istituzionali e culturali. I caratteri di
quel Regno delle lettere furono eccezionalmente innovativi e a volte in
contrasto con quelli dell’Umanesimo “civile” che si sviluppò in altri
centri italiani e che – solo in virtù di pesanti anacronismi – è stato
l’unico ritenuto rilevante per le sue matrici “repubblicane” e
antitiranniche. Il libro indaga per la prima volta in maniera organica e
compiuta i dispositivi ideologici che legittimarono l’elaborazione di
un sistema politico incentrato sulla funzione del sovrano: figura
virtuosa e non dispotica che sola può e deve guidare sudditi e
istituzioni. Riacquista così straordinario valore una produzione
letteraria che a lungo è stata erroneamente etichettata come
“cortigiana”. Destinata invece ad avere grande diffusione, ebbe un forte
e meditato impatto. Fu formidabile strumento non solo di costruzione
del consenso, ma anche di organizzazione di un Regno che andava già
prefigurando i tratti dello Stato moderno.
Fulvio Delle Donne insegna Letteratura latina medievale e umanistica all’Università degli
Studi della Basilicata. È presidente e fondatore del Centro europeo di
studi su Umanesimo e Rinascimento aragonese – cesura. Nella sua ampia
produzione scientifica coniuga i metodi e gli interessi
filologico-letterari con quelli storici, coprendo un arco cronologico
che va dal VI al XVI secolo.
Guido Cappelli insegna Letteratura italiana all’Università di Napoli L’Orientale ed è
vicepresidente e fondatore del Centro europeo di studi su Umanesimo e
Rinascimento aragonese – cesura. Ha pubblicato numerosi saggi sul
pensiero etico e politico umanistico, su Dante, Petrarca, Machiavelli,
nonché sull’influenza dell’Umanesimo italiano nella Penisola iberica
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