Toscani all’Inferno
I maledetti di Dante
di Mario Bernardi Guardi
pp. 127, € 14,00
La Vela Edizioni, 2021
ISBN: 978-88-99661-85-4
Perché Dante si trova smarrito in una selva oscura e non sa quando e
come ci è capitato? Perché è un uomo. Diritto, anche se cammina a capo
chino, come annebbiato dal sonno. Un uomo che si è inerpicato sui
sentieri della conoscenza ebbro di intendere, in un disordine glorioso
di suggestioni che lo hanno portato a confliggere con la ragione e con
la fede, così come Dio comanda, le comanda, ci comanda. I peccatori che
incontra nell’Inferno gli somigliano, chi più chi meno. Umiliati,
offesi, straziati, deformati, trasformati, hanno bestemmiato Dio
nell’incontinenza, nella violenza o nella frode, piegato o piagato il
prossimo per troppo amore o per troppo disamore, con la furia degli
istinti o con l’intelletto volto alla menzogna e all’inganno. Molti di
quei peccatori sono toscani come lui, fiorentini come lui. Nel canto
amicale e ostile dei Toscani all’Inferno, Dante scioglie il viluppo
delle contraddizioni, l’esemplare ricchezza della disumanità.
Mario Bernardi Guardi ha insegnato italiano e latino nei licei per più
di trentacinque anni, con un “piacere” che si rinnovava tutte le mattine
in tutte le classi che gli capitavano. Tanti i percorsi che ha seguito
come scrittore e giornalista: dal mondo antico al Medioevo al Novecento
al tristo presente all’imprevedibile futuro, dai simboli primordiali
alle avanguardie modernissime, passando dalla politica alla cultura tra
le due guerre fino ad abbracciare un po’ tutte le letterature con
curiosità onnivora e lo sguardo attento nei confronti di ogni esperienza
creativa e trasgressiva. Tante le pubblicazioni: articoli su quotidiani
e periodici, saggi, romanzi. E poi variegate iniziative culturali,
presidenze di circoli letterari e giurie, conferenze su massimi e minimi
sistemi, impegni nella divulgazione storica, incursioni in radio e tv,
rubriche di varia umanità e disumanità, battesimi di nuovi talenti. Da
vecchio, continua a vivere.
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