L'invenzione della Repubblica
Storia e politica a Firenze (XV-XVI secolo)
di Andrea Salvo Rossi
pp. 176, € 20,00
Salerno Editrice, 2022
ISBN: 978-88-6973-764-0
I saggi raccolti in questo volume analizzano l’intreccio tra scrittura
della storia e discorso politico a Firenze tra Quattro e Cinquecento,
conseguente alla rifondazione retorica del sapere promossa
dall’Umanesimo. Solo concependo la storiografia come una pratica
autoriale – che non si limita a raccogliere dati, ma li seleziona e li
interpreta – fu possibile riorganizzare le forme di razionalizzazione e
legittimazione della vita civile su basi storiche. Le origini romane
della repubblica fiorentina diventarono così il punto di appoggio per
strategie molteplici di intervento nel presente politico di Firenze,
riletto analogicamente alla luce del passato di Roma.
Il percorso
proposto, che parte da Leonardo Bruni per arrivare al definitivo
tramonto delle sperimentazioni repubblicane con l’avvento del Granducato, mostra efficacemente come
l’idea che il sapere politico fosse indissociabile da quello storico
consentisse di veicolare allo stesso tempo elementi di continuità e
discontinuità nelle forme di autorappresentazione (e autopromozione)
delle istituzioni fiorentine. Continuità nel riuso delle fonti come
elemento strutturante della riflessione politica; discontinuità nei
movimenti sul canone degli Antichi per dar conto di movimenti della vita
istituzionale, delle crisi e dei mutamenti di stato che
caratterizzarono la parabola repubblicana di Firenze. Ne emerge un quadro di grande stabilità nell’intendere le antiche historiae
come linguaggio eminente della politica. Anche di fronte alle svolte e
alle fratture con cui dovette fare i conti la generazione di autori che
si trovò a scrivere le storie fiorentine negli anni delle guerre
d’Italia (da Rucellai a Nardi, passando per i più celebri Machiavelli e
Guicciardini) è possibile registrare una sostanziale tenuta
metodologica, ancora ben visibile nella tradizione tardo-rinascimentale,
tipicamente fiorentina e toscana, del tacitismo politico.
Andrea Salvo Rossi si è addottorato in Filologia presso l’Università «Federico II» di
Napoli e in Études Italiennes presso l’Université Paris 8. Accanto ai
suoi lavori su Machiavelli, si è occupato di storiografia umanistica,
scrivendo contributi in rivista e in volume su Petrarca e Boccaccio, sui
“cancellieri umanisti” di Firenze, su Bernardo Rucellai e su Francesco
Guicciardini.
Attualmente è assegnista di ricerca presso la Scuola Superiore Meridionale di Napoli, con un progetto di ricerca inerente alla ricezione della storia antica nella riflessione politica di Antico Regime.
Attualmente è assegnista di ricerca presso la Scuola Superiore Meridionale di Napoli, con un progetto di ricerca inerente alla ricezione della storia antica nella riflessione politica di Antico Regime.
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