L’etica dell’uomo pubblico nella precettistica politica dell’Italia comunale (XIII sec.)
di Federica Cengarle
pp. 144, € 20,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Viella, 2023
ISBN: 9791254693155
Quattro opere fondamentali scandiscono l’elaborazione di un’etica pubblica nei comuni italiani del Duecento: l’Oculus pastoralis, il De regimine civitatum di Giovanni da Viterbo, il De regimine et sapientia potestatis di Orfino da Lodi e la cosiddetta Politica di Brunetto Latini.
Nelle loro pagine si legge il passaggio dall’ethos cetuale del podestà come aristocratico cavaliere a una specifica deontologia pensata per il giudice e reggitore della città. Ancora, dall’iniziale preoccupazione di sradicare i vizi umani del governante (Giovanni da Viterbo) si segue l’aprirsi a una concezione più ottimistica, che culmina nella fiducia di Brunetto nell’agire virtuoso dell’uomo politico.
A partire da questi nuclei tematici, il libro mostra come gli autori abbiano partecipato al più generale dibattito di una stagione di fervida creatività istituzionale e intellettuale, che ha affrontato in modi estremamente vivi i grandi dilemmi della responsabilità, della libertà, della coscienza personale del bene e del male nello spazio concreto della convivenza civile.
Federica Cengarle insegna Storia medievale presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Studiosa di storia delle istituzioni e della cultura politica, ha pubblicato, tra l’altro, Immagine di potere e prassi di governo. La politica feudale di Filippo Maria Visconti (Roma 2006); Feudi e feudatari del duca Filippo Maria Visconti. Repertorio (Milano 2007); Lesa maestà all’ombra del Biscione. Dalle città lombarde ad una ‘monarchia’ europea (1335-1447) (Roma 2014).
Nelle loro pagine si legge il passaggio dall’ethos cetuale del podestà come aristocratico cavaliere a una specifica deontologia pensata per il giudice e reggitore della città. Ancora, dall’iniziale preoccupazione di sradicare i vizi umani del governante (Giovanni da Viterbo) si segue l’aprirsi a una concezione più ottimistica, che culmina nella fiducia di Brunetto nell’agire virtuoso dell’uomo politico.
A partire da questi nuclei tematici, il libro mostra come gli autori abbiano partecipato al più generale dibattito di una stagione di fervida creatività istituzionale e intellettuale, che ha affrontato in modi estremamente vivi i grandi dilemmi della responsabilità, della libertà, della coscienza personale del bene e del male nello spazio concreto della convivenza civile.
Federica Cengarle insegna Storia medievale presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Studiosa di storia delle istituzioni e della cultura politica, ha pubblicato, tra l’altro, Immagine di potere e prassi di governo. La politica feudale di Filippo Maria Visconti (Roma 2006); Feudi e feudatari del duca Filippo Maria Visconti. Repertorio (Milano 2007); Lesa maestà all’ombra del Biscione. Dalle città lombarde ad una ‘monarchia’ europea (1335-1447) (Roma 2014).
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