domenica 6 ottobre 2024

Il diavolo

Il diavolo
Storia iconografica del male
di Laura Pasquini
pp. 364; € 39,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Carocci, 2024
ISBN: 9788829026432

Il diavolo può sfoggiare le corna, la coda e le ali, fattezze bestiali, orrifiche o mostruose; ma può anche mostrarsi umanizzato e sensuale, prestante e vigoroso. Può essere enorme come minuto, villoso come glabro, terribile o burlone, ignudo o ben abbigliato. Non esiste un’unica forma, ve ne sono tante; non una sola figura ma migliaia da mettere in fila, da comprendere e giustificare in base alle fonti testuali, alle leggende, agli eventi di cui il demonio rappresenta gli esiti drammatici e nei quali riesce ogni volta a impersonare il nemico di turno, adottando la maschera opportuna. Pur operando un’inevitabile selezione fra le innumerevoli testimonianze figurative, il volume analizza l’evoluzione dell’immagine demoniaca dalle prime attestazioni nella Tarda Antichità fino ai giorni nostri, individuandone via via le strategiche mutazioni, le eventuali novità, le possibili motivazioni storiche.
Laura Pasquini è storica dell’arte medievale presso l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. Interessata agli esiti iconologici della produzione artistica di epoca tardoantica e medievale, si occupa di archeologia cristiana, di iconografia dantesca, delle immagini dell’aldilà nel Medioevo, oltre che della rappresentazione figurata della città. Tra le sue monografie: Iconografie dantesche (Ravenna 2008); Bologna delle torri. Uomini, pietre e artisti dal Medioevo a Giorgio Morandi (con A. L. Trombetti; Firenze 2013); Diavoli e inferni nel Medioevo (Padova 2015).

sabato 5 ottobre 2024

Modernità di Dante

Modernità di Dante
di Giacomo Marramao
pp. 80; € 10,00
Bollati Boringhieri, 2024
ISBN: 9788833943893

C'è chi vorrebbe arruolare Dante tra i pensatori della «destra». Ma Dante è un autore troppo complesso per essere ridotto negli stretti confini della polarizzazione politica e mediatica dell'Italia di questo scorcio di secolo. Con rigorosa pazienza, Giacomo Marramao prende la parola in questo libro breve e denso per rivalutare in maniera del tutto originale il pensiero del poeta, contestualizzandone le tesi nel suo tempo e mettendone in luce la portata rivoluzionaria. Per Marramao, Dante può a buon diritto essere annoverato tra i primi pensatori «moderni»: il suo pensiero è quello che per primo sancisce di fatto l'autonomia del politico rispetto al teologico, aprendo in questo modo la strada all'Umanesimo e al Rinascimento. Non a caso nell'analisi qui svolta è proprio Machiavelli, uno dei grandi formulatori del pensiero politico moderno, a dialogare e a confrontarsi con la sua riflessione. Lungi dall'essere un alfiere del conservatorismo, dunque, in questa lettura critica Dante si rivela semmai il teorico radicale che col suo pensiero anticonformista ha aperto il varco alla modernità.
Giacomo Marramao è professore emerito dell’Università di Roma Tre, dove ha insegnato Filosofia teoretica e Filosofia politica. Dirige la Fondazione Basso ed è membro del Collège International de Philosophie di Parigi. Presso Bollati Boringhieri sono usciti Dopo il Leviatano. Individuo e comunità (2000, n. ed. 2013), Passaggio a Occidente. Filosofia e globalizzazione (2003, n. ed. 2009, premio Pozzale-Luigi Russo), Potere e secolarizzazione. Le categorie del tempo (2005), La passione del presente. Breve lessico della modernità-mondo (2008, premio internazionale di filosofia «Viaggio a Siracusa»), L’esperimento del mondo. Mistica e filosofia nell’arte di Fabio Mauri (2018) e Kairós. Apologia del tempo debito (2020).

venerdì 4 ottobre 2024

Nel segno del toro

Nel segno del toro
Conflitto e identità nello spazio politico parmense (secc. XII-XV)
di Pietro Silanos
pp. X-342; € 59,00
Sismel, 2024
ISBN: 978-88-9290-354-8

Nei decenni a cavaliere tra XII e XIII secolo in molte città dell’Italia centro-settentrionale si verificarono conflitti che videro coinvolti autorità episcopale e magistrature comunali. La gestione della giustizia in città e nelle terre del contado era al centro di tali contese. In gioco non c’erano solo importanti entrate economiche ma, soprattutto, l’auctoritas e la potestas esercitate sugli uomini. Questi conflitti ebbero un’accelerazione significativa dopo la Pace di Costanza. Parma non fa eccezione: la sua vicenda politica fu segnata da una contesa che vide contrapposti autorità episcopale e magistrature comunali tra il 1192 e il 1221. Al centro del volume vi è, in particolare, una figura che ebbe un ruolo fondamentale non solo nel corso del conflitto, ma anche nello sviluppo di una molteplicità di linguaggi simbolici della comunicazione politica cittadina e della memoria collettiva: il podestà pavese Torello da Strada. Reso celebre da una novella del Boccaccio, il miles fu all’origine di una serie di importanti processi istituzionali che ebbero ricadute significative per la costruzione dell’identità civica. La storia di Parma nel pieno Medioevo si sviluppò, infatti, nel segno del toro.
Pietro Silanos (1980) è professore associato di Storia Medievale presso il Dipartimento di Ricerca e Innovazione umanistica dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro dove tiene i corsi di Storia medievale, Storia del Mediterraneo medievale ed Esegesi delle fonti storiche medievali.

giovedì 3 ottobre 2024

I chiostri nell’area mediterranea tra XI e XIII secolo

I chiostri nell’area mediterranea tra XI e XIII secolo
Architettura, archeologia, arte
a cura di Arianna Carannante, Fabio Linguanti
pp. 592; € 80,00
All'Insegna del Giglio, 2024
ISBN: 9788892852846

Il volume nasce dall’idea di riflettere sul ruolo del chiostro, spazio nodale della vita monastica: luogo di ascesi, rifugio, meditazione e ritiro. La progettazione degli spazi claustrali occupa un ruolo centrale nella produzione architettonica medievale. In parallelo all’istituzionalizzazione e diffusione degli Ordini religiosi, nel periodo compreso tra l’XI e il XIII secolo, si assiste all’elaborazione di differenti soluzioni progettuali. L’architettura dei chiostri abbaziali, canonicali, conventuali risponde alle esigenze delle comunità che li abitano e le variazioni architettoniche sono l’esito dell’incontro tra “modelli d’importazione” e pratiche costruttive autoctone. Dalla necessità di esplorare con maggiore attenzione lo spazio mediterraneo nel medioevo, nonché di porre a confronto gli sviluppi delle ricerche nei diversi paesi, ha preso forma l’idea di questo volume multidisciplinare, comprendente circa trenta contributi. Si tratta del primo passo di un ampio lavoro che pone al centro l’isola di Lipari, con lo scopo di indagare la complessità dei fenomeni architettonici, artistici e archeologici nel mediterraneo medievale.
Arianna Carannante, architetto, ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Storia dell’Architettura presso Sapienza Università di Roma in cotutela con Sorbonne Université con una tesi sulla cattedrale di Lucera e il contesto dell’architettura di derivazione francese in Italia Meridionale.

mercoledì 2 ottobre 2024

Ellori ellori !

Ellori ellori !
Mariano IV e la guerra arborense contro la Corona d’Aragona
a cura di Giampaolo Mele e Giuseppe Seche
pp. 444; € 38,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Viella, 2024
ISBN: 9791254692271

Alla vigilia dei 90 anni dalla pionieristica monografia di Raimondo Carta Raspi, il volume propone una raccolta di saggi su Mariano IV d’Arborea (1347-1375), tra le figure più significative della storia sarda. Come legislatore emanò il Codice rurale e la Carta de Logu, poi aggiornata dalla celebre figlia Eleonora; in veste di statista promosse una riorganizzazione del Giudicato e si relazionò con le grandi realtà politiche del suo tempo. Nel 1353 entrò in guerra contro la Corona d’Aragona per allargare la sua autorità su tutta l’isola. La presente opera – grazie a specialisti di diverse aree scientifiche – offre numerosi dati inediti e traccia nuovi quadri e prospettive di ricerca.
Giampaolo Mele è Professore ordinario presso l’Università di Sassari, dove insegna Storia della musica medievale e rinascimentale. Si occupa prevalentemente di innologia, codicologia liturgico-musicale, fonti d’archivio per la storia della musica medievale. Di recente ha scoperto quattro inni inediti trecenteschi per santa Chiara nella Biblioteca de Catalunya e nella BnF (in corso di stampa); ha inoltre individuato e descritto (2020) uno sconosciuto Hymnarium cum canticis, neumato (Roma, Biblioteca Casanatense, ms. 2845, sec. XIIImedio). È direttore scientifico dell’ISTAR (Istituto Storico Arborense, Oristano).
Giuseppe Seche insegna Storia medievale nell’Università degli Studi di Cagliari. I suoi interessi di studio si focalizzano sulla storia culturale, economica e sociale del Mediterraneo tardomedievale. Per i nostri tipi ha pubblicato nel 2020 il volume Un mare di mercanti. Il Mediterraneo tra Sardegna e Corona d’Aragona nel tardo Medioevo.

martedì 1 ottobre 2024

La crisi linguistica del Quattrocento

La crisi linguistica del Quattrocento
di Gianfranco Folena
A cura di Ivano Paccagnella
pp. 375; € 35,00
Franco Cesati Editore, 2024
ISBN: 979-12-5496-178-0

«Quella esperienza così concreta […] mi affezionò durevolmente alla storia della lingua e al maestro sempre sollecito a fornire suggerimenti, schede e appunti bibliografici. Decisi che mi sarei laureato con lui su un autore del Quattrocento, il periodo fino ad allora più trascurato della nostra storia linguistica». Così Folena ricorda gli inizi dei suoi studi con Bruno Migliorini, il rientro dalla prigionia in India, il ritorno all’Università e la scelta di un secolo, cui, a partire dall’edizione della tesi di laurea del 1946 sull’Arcadia di Sannazaro, dedicherà i lavori dei primi anni della sua carriera. Sono «gli anni del noviziato fiorentino» e del raggiungimento della piena maturazione scientifica, con il libro su Sannazaro, l’edizione del Piovano Arlotto, gli studi su Poliziano, su Leonardo, su Benedetto Dei, accomunati dall’etichetta di «crisi linguistica» in cui la stessa esistenza e il ruolo della lingua italiana sembrano venire messe in forse e invece ne segnano la forza e la capacità di rinnovamento.

I testi qui editi (ormai di difficile reperimento) sono stati pubblicati fra il 1952 e il 1965: capitali per la storia dei nostri studi storico-linguistici, la loro validità permane indiscussa a decenni dalla loro prima apparizione e ne giustifica la riproposizione alla comunità scientifica.
Ivano Paccagnella dal 1990 al 2017 ha tenuto, in qualità di professore ordinario, l’insegnamento di Storia della lingua italiana presso il Dipartimento di Studi linguistici e letterari (DiSLL) dell’Università degli Studi di Padova. Dal 2017 in quiescenza, è professore emerito di Storia della lingua italiana.