Modernità di Dante
di Giacomo Marramao
pp. 80; € 10,00
Bollati Boringhieri, 2024
ISBN: 9788833943893
C'è chi vorrebbe arruolare Dante tra i pensatori della «destra». Ma Dante è un autore troppo complesso per essere ridotto negli stretti confini della polarizzazione politica e mediatica dell'Italia di questo scorcio di secolo. Con rigorosa pazienza, Giacomo Marramao prende la parola in questo libro breve e denso per rivalutare in maniera del tutto originale il pensiero del poeta, contestualizzandone le tesi nel suo tempo e mettendone in luce la portata rivoluzionaria. Per Marramao, Dante può a buon diritto essere annoverato tra i primi pensatori «moderni»: il suo pensiero è quello che per primo sancisce di fatto l'autonomia del politico rispetto al teologico, aprendo in questo modo la strada all'Umanesimo e al Rinascimento. Non a caso nell'analisi qui svolta è proprio Machiavelli, uno dei grandi formulatori del pensiero politico moderno, a dialogare e a confrontarsi con la sua riflessione. Lungi dall'essere un alfiere del conservatorismo, dunque, in questa lettura critica Dante si rivela semmai il teorico radicale che col suo pensiero anticonformista ha aperto il varco alla modernità.
Giacomo Marramao è professore emerito dell’Università di Roma Tre, dove
ha insegnato Filosofia teoretica e Filosofia politica. Dirige la
Fondazione Basso ed è membro del Collège International de Philosophie di
Parigi. Presso Bollati Boringhieri sono usciti Dopo il Leviatano. Individuo e comunità (2000, n. ed. 2013), Passaggio a Occidente. Filosofia e globalizzazione (2003, n. ed. 2009, premio Pozzale-Luigi Russo), Potere e secolarizzazione. Le categorie del tempo (2005), La passione del presente. Breve lessico della modernità-mondo (2008, premio internazionale di filosofia «Viaggio a Siracusa»), L’esperimento del mondo. Mistica e filosofia nell’arte di Fabio Mauri (2018) e Kairós. Apologia del tempo debito (2020).
Nessun commento:
Posta un commento