Gusti del Medioevo
I prodotti, la cucina, la tavola
di Massimo Montanari
pp. 292, € 12,00
Laterza, 2014
ISBN: 9788858115640
Un viaggio tra ricettari e condimenti, dal ‘sapore dell’acqua’ allo ‘statuto ambiguo del pesce’, dall’importanza della cucina monastica al ruolo della tavola come ‘rappresentazione del mondo’. Una guida rigorosa, utile al gourmet quanto allo storico che voglia addentrarsi nei sapori di quest’epoca. Rocco Moliterni, “Tuttolibri”
I prodotti, la cucina, la tavola
di Massimo Montanari
pp. 292, € 12,00
Laterza, 2014
ISBN: 9788858115640
Un viaggio tra ricettari e condimenti, dal ‘sapore dell’acqua’ allo ‘statuto ambiguo del pesce’, dall’importanza della cucina monastica al ruolo della tavola come ‘rappresentazione del mondo’. Una guida rigorosa, utile al gourmet quanto allo storico che voglia addentrarsi nei sapori di quest’epoca. Rocco Moliterni, “Tuttolibri”
Siamo seduti a tavola e il cibo viene servito in una successione uguale
per tutti. Oggi accade normalmente e ci pare ovvio: ma è stato sempre
così? Non nel Medioevo. La tavola medievale segue un altro modello,
simile a quello che troviamo ancora praticato in Cina e in Giappone: i
cibi sono serviti simultaneamente e spetta a ciascun convitato
sceglierli e ordinarli secondo il proprio gusto. Ancora: la cucina
contemporanea tende a rispettare i sapori ‘naturali’ e a riservare a
ciascuno di essi uno spazio distinto. La cucina medievale invece
preferiva mescolare i sapori ed esaltava l’idea dell’artificio, che
modifica la natura.
Ma se le differenze di gusto fra noi e il Medioevo sono importanti, altrettanto forti sono le continuità. Alcune preparazioni costituiscono tuttora un segno forte dell’identità alimentare. E allora: il Medioevo è vicino o lontano?
Massimo Montanari insegna Storia medievale e Storia dell’alimentazione all’Università di Bologna, dove è anche direttore del Master “Storia e cultura dell’alimentazione”. Fra i suoi lavori più importanti: L’alimentazione contadina nell’alto Medioevo (Napoli 1979); Campagne medievali (Torino 1984); Atlante dell’alimentazione e della gastronomia (curato con F. Sabban, Torino 2004).
Ma se le differenze di gusto fra noi e il Medioevo sono importanti, altrettanto forti sono le continuità. Alcune preparazioni costituiscono tuttora un segno forte dell’identità alimentare. E allora: il Medioevo è vicino o lontano?
Massimo Montanari insegna Storia medievale e Storia dell’alimentazione all’Università di Bologna, dove è anche direttore del Master “Storia e cultura dell’alimentazione”. Fra i suoi lavori più importanti: L’alimentazione contadina nell’alto Medioevo (Napoli 1979); Campagne medievali (Torino 1984); Atlante dell’alimentazione e della gastronomia (curato con F. Sabban, Torino 2004).
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