Le questioni anniane. Viterbo tra realtà e finzione
di Annio da Viterbo
a cura di Jacopo Rubini
pp.194, € 13,00
Sette Città Editore, 2014
Erudito, umanista, filologo sui generis,
creatore di miti e genealogie fittizie, amante dell'antichità,
spregiudicato falsario: tutto è stato detto riguardo Annio e le sue
opere. Un'ascesa irresistibile nell'ambito della Curia romana, fino alla
carica di Magister Sacri Palatii, la conoscenza personale di tutti i
più potenti uomini del suo tempo e degli artisti più illuminati. Un uomo
capace di creare una genealogia illustre e famosa, operazione che
realizzò con abilità anche per importanti personaggi laici ed
ecclesiastici. La sua città natale venne beneficata di centinaia di
pagine celebrative e per Viterbo Annio creò un lignaggio tanto aulico
quanto improbabile, intrecciando riferimenti all'antico Egitto, alla
classicità, all'Alto Medioevo di Longobardi e Carolingi; riuscì a far
divenire Viterbo un crocevia di divinità, re, principi e papi, alterando
le testimonianze documentarie e inventandone altre con assoluta
disinvoltura. In questo senso le "Questioni anniane" rappresentano la
sintesi perfetta della sua mirabolante visione del mondo.
Jacopo Rubini nasce a Viterbo nel 1989. Nel Settembre 2011, dopo 6 mesi di
studio nel Regno Unito presso la University of Bristol, si laurea con lode in Lettere
Classiche all’Università degli Studi di Siena, con una tesi in Lingua e Letteratura Latina
Medievale sullo stesso argomento di questo volume e discussa con il prof. Gioachino
Chiarini. Attualmente frequenta il corso magistrale di Filologia, Storia e Letterature
del Mondo Antico presso l’Università La Sapienza.
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