giovedì 18 dicembre 2014

Le questioni anniane. Viterbo tra realtà e finzione

Le questioni anniane. Viterbo tra realtà e finzione
di Annio da Viterbo
a cura di Jacopo Rubini
pp.194, € 13,00
Sette Città Editore, 2014
 
Erudito, umanista, filologo sui generis, creatore di miti e genealogie fittizie, amante dell'antichità, spregiudicato falsario: tutto è stato detto riguardo Annio e le sue opere. Un'ascesa irresistibile nell'ambito della Curia romana, fino alla carica di Magister Sacri Palatii, la conoscenza personale di tutti i più potenti uomini del suo tempo e degli artisti più illuminati. Un uomo capace di creare una genealogia illustre e famosa, operazione che realizzò con abilità anche per importanti personaggi laici ed ecclesiastici. La sua città natale venne beneficata di centinaia di pagine celebrative e per Viterbo Annio creò un lignaggio tanto aulico quanto improbabile, intrecciando riferimenti all'antico Egitto, alla classicità, all'Alto Medioevo di Longobardi e Carolingi; riuscì a far divenire Viterbo un crocevia di divinità, re, principi e papi, alterando le testimonianze documentarie e inventandone altre con assoluta disinvoltura. In questo senso le "Questioni anniane" rappresentano la sintesi perfetta della sua mirabolante visione del mondo.
Jacopo Rubini nasce a Viterbo nel 1989. Nel Settembre 2011, dopo 6 mesi di studio nel Regno Unito presso la University of Bristol, si laurea con lode in Lettere Classiche all’Università degli Studi di Siena, con una tesi in Lingua e Letteratura Latina Medievale sullo stesso argomento di questo volume e discussa con il prof. Gioachino Chiarini. Attualmente frequenta il corso magistrale di Filologia, Storia e Letterature del Mondo Antico presso l’Università La Sapienza.

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