Paesaggi artificiali a Venezia
Archeologia e geologia nelle terre del monastero di Sant’Ilario tra alto Medioevo ed Età Moderna
di Cecilia Moine, Elisa Corrò, Sandra Primon
pp. 230, € 40,00
All'Insegna del Giglio, 2017
ISBN: 9788878147768
Questo volume si propone di narrare la storia di un territorio, a
cavallo tra terraferma e laguna, affacciato sul centro storico
veneziano, nel cui cuore sorgeva il cenobio dei Santi Ilario e
Benedetto, le cui alterne fortune rappresentano un filo conduttore per
la narrazione.Il protagonista di questa ricerca è dunque il paesaggio e
le reazioni uguali e contrarie che hanno caratterizzato nei secoli la
relazione tra l’uomo e l’ambiente. Il monastero perduto dei dogi,
devastato dalle piene brentane, ha attirato la curiosità di numerosi
studiosi, tanto da rendere difficile un elenco esaustivo di quanti si
sono occupati di questa materia. Argomenti quali, le origini di Venezia,
le trasformazione del paesaggio lagunare, l’idraulica della Serenissima
e l’archeologia del XIX secolo, convergevano immancabilmente su questo
sito. Questo volume è quindi anche un tentativo di ricomposizione delle
ricerche del passato, messe al servizio della ricostruzione del
paesaggio.Il testo esordisce con un punto di vista geologico e
geomorfologico, dedicando particolare attenzione, oltre ad una sintesi
del noto, ai punti che si sono rivelati nodali per la ricostruzione
dell’area in epoca medievale. Prosegue quindi con una sintesi delle
modifiche ambientali e insediative tra alto Medioevo ed epoca moderna
alla luce delle fonti scritte. Quindi l’attenzione si sposta sul sito di
Sant’Ilario, partendo dagli sterri ottocenteschi, e procedendo con i
risultati recenti dell’archeologia stratigrafica, dalle ricognizioni di
superficie ai saggi di scavo, alle sintesi geoarcheologiche. Il capitolo
conclusivo si propone come un momento di riflessione sulla storia di
Sant’Ilario attraverso i risultati di questa ricerca, che si auspica
rappresentino un punto di partenza, e non di arrivo, per la conoscenza
del paesaggio dell’area veneziana.
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