S. Elia di Monte Santo
Il primo cenobio benedettino della Sardegna tra storia, arte e devozione popolare
a cura di Giovanni Strinna e Giuseppe Zichi
pp. 225, € 34,00
All'Insegna del Gigio, 2017
ISBN: 9788878148208
Nel 1065 i giudici di Torres donavano all’ordine di San Benedetto le
chiese di S. Maria di Bubalis e S. Elia di Monte Santo con l’intero
monte, costituendo così la dotazione del primo cenobio cassinese
dell’isola. Quel gesto significava la loro fedeltà al papa e il loro
schierarsi dalla parte della riforma ecclesiastica. Il loro diploma di
donazione, ancora oggi conservato a Montecassino, costituisce il più
antico documento scritto del Medioevo sardo, ma la vicenda ci è
testimoniata anche nelle suggestive pagine della Chronica Casinensis
di Leone Marsicano. I nomi delle chiese di S. Elia e S. Maria, presso
l’attuale Siligo, vennero incisi assieme a quelle degli altri beni
posseduti dai Cassinesi sul portone bronzeo del monastero laziale, come
ad affermarne l’eterna stabilità. Il presente volume, che raccoglie
saggi di specialisti di diverse discipline, descrive il territorio di
Monte Santo e le sue chiese dalla fase di età bizantina fino a quella
tardo-medievale, con un’incursione nella storia otto-novecentesca
relativa alle dispute per la gestione della festa campestre di Sant’Elies.
L'opera, arricchita da un ampio apparato fotografico,
raccoglie 12 contributi di studiosi delle due università sarde
(storici, archeologi, filologi, archivisti e storici dell’arte) e
della Soprintendenza archeologica della Sardegna e ricostruisce la
storia plurisecolare dei santuari di S. Elia di Monte Santo, S. Maria
di Bubalis e S. Eliseo, che furono la dotazione del primo monastero
benedettino della Sardegna.
I saggi coprono un arco cronologico che va dalla fase di età bizantina
all’età tardo-medievale, ma dà spazio anche ad alcune vicende più
recenti, quelle che riguardano la gestione e lo svolgimento della
festa tradizionale di Sant’Elies, che ancora ai nostri giorni richiama
un gran numero di pellegrini, e alle possibili prospettive del turismo
culturale e religioso nel territorio di Monte Santo.
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