Il duellante
di Bruno Francesco Marando
pp. 208, € 14,00
Giovane Holden Edizioni, 2018
ISBN: 978-88-3292-162-5
Attilio della Rocca è un adepto della Gilda dei duellanti,
organizzazione segreta molto influente che ha sede nel borgo medievale
di Galigs, situato in un’anonima isola nell’estremo nord della Gran
Bretagna. Spade, duelli e battaglie qui non sono un gioco, né living history:
sono la quotidianità. È in questo contesto, infatti, che i migliori
duellanti di tutto il mondo si sfidano ogni sette anni per la gloria e
per assicurarsi un posto all’interno del Consiglio della Gilda, il più
alto organo decisionale dell’organizzazione.
Cresciuto secondo i precetti del bushido, sotto la guida del maestro Kosami, Attilio sogna di poter vincere il Gran Torneo per potersi ritirare con onore dalla Gilda e godersi la famiglia. Un susseguirsi di spiacevoli eventi stravolgerà la sua vita: Attilio si ritroverà invischiato in un misterioso complotto ordito per conquistare la guida dell’organizzazione, fino a quando una forza demoniaca prenderà il posto della sua coscienza e lo metterà davanti al duello più difficile: quello con se stesso.
Il romanzo dal tratto veloce, sapientemente ambiguo tra contemporaneità e fascinazione di stampo medioevale, scorre sulla scia di epici duelli, entità sovrannaturali e quel codice di onore che non può essersi smarrito nell’era dei cavalieri.
Cresciuto secondo i precetti del bushido, sotto la guida del maestro Kosami, Attilio sogna di poter vincere il Gran Torneo per potersi ritirare con onore dalla Gilda e godersi la famiglia. Un susseguirsi di spiacevoli eventi stravolgerà la sua vita: Attilio si ritroverà invischiato in un misterioso complotto ordito per conquistare la guida dell’organizzazione, fino a quando una forza demoniaca prenderà il posto della sua coscienza e lo metterà davanti al duello più difficile: quello con se stesso.
Il romanzo dal tratto veloce, sapientemente ambiguo tra contemporaneità e fascinazione di stampo medioevale, scorre sulla scia di epici duelli, entità sovrannaturali e quel codice di onore che non può essersi smarrito nell’era dei cavalieri.
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