Posse civitatis. Asti e il suo territorio tra XI e XIII secolo
di Ezio Claudio Pia
pp. X-110, € 15,00
Edizioni dell'Orso, 2018
ISBN: 978-88-6274-836-0
La costruzione politica del territorio astigiano – il posse civitatis
secondo la definizione dei libri iurium comunali – restituisce la
progettualità di lunga durata di una classe dirigente urbana che nella
strutturazione di un contado dipendente proietta la peculiare centralità
di Asti rispetto a snodi di comunicazione di valenza sovraregionale tra
litorale ligure, area alpina e Pianura padana.
Si delinea un processo – articolatosi tra XI e XIII secolo – nel quale
convivono una solida visione d’insieme e una strutturale duttilità nei
modi di raccordo, basata sulla sperimentazione di forme
giuridico-documentarie adeguate alla concretezza sempre variabile delle
relazioni politiche. A differenza di altri comuni, infatti, Asti non
cerca di imporre un modello unico di sottomissione a soggetti
differenti, ma elabora un sistema flessibile di connessioni con singoli
signori e comunità. L’esito è costituito dallo strutturarsi di un
organismo territoriale complesso, gravitante su Asti, in grado di
controllare l’area subalpina centro meridionale e destinato a mantenere
persistente vitalità anche dopo la fine dell’epoca comunale.
Ezio Claudio Pia, allievo di Renato Bordone, è dottore di ricerca in
storia medievale e si occupa di storia politica ed economica a partire
dall’età comunale. Fa parte del Centro di Ricerca sulle Istituzioni e le
Società Medievali e del Centro Studi di Onomastica Piemontese
dell’Università degli Studi di Torino. È socio dell’Accademia di
Agricoltura di Torino. Tra i suoi lavori: la curatela di Credito e
cittadinanza nell’Europa mediterranea dal medioevo all’età moderna
(Asti, Centro studi “Renato Bordone”, 2014) e le monografie La giustizia
del vescovo: società, economia e Chiesa cittadina ad Asti tra XIII e
XIV secolo (Roma, Viella, 2014, Premio Alfonso Carbone della Deputazione
subalpina di Storia patria) e, nella collana “Il Medioevo nelle città
italiane”, Asti (Spoleto, Centro italiano di studi sull’Alto medioevo,
2017).
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