Scudi di frontiera
Dinamiche di conquista e di controllo normanno dell’Abruzzo aquilano
di Alfonso Forgione
pp. 228, € 32,00
All'Insegna del Giglio, 2018
ISBN: 9788878148550
L’incastellamento verificatosi durante il periodo normanno ha
profondamente segnato l’Abruzzo aquilano, provocando un sostanziale
riassetto dell’organizzazione territoriale precedente, contraddistinta
da un numero limitato di fortificazioni. La ricerca archeologica, in
questo caso, diviene uno strumento cruciale per comprendere fino in
fondo le dinamiche e l’evoluzione nel tempo di questo fenomeno, in
un’area troppo spesso considerata liminare sia in senso geografico che
politico. In questo peculiare periodo storico il territorio vide la
nascita di nuovi insediamenti fortificati, sulla base di modelli
normanni già sperimentati con successo in altre aree di confine. Questa
ipotesi trova forza e conferme nella prassi operativa normanna che
prevedeva la realizzazione in aree di frontiera di un particolare
modello insediativo, la motte and bailey, considerato il più funzionale
per il controllo e l’amministrazione dei nuovi possessi, nonché una
chiara affermazione dell’identità e del potere dei nuovi conquistatori.
La presenza di una collina artificiale, o di qualsiasi altra
istallazione riferibile a essa, motta o éperon aménagé risulta superflua
in territori accidentati e ricchi di rilievi naturali come l’Italia
Meridionale, e si può dunque ragionevolmente spiegare solo con la
radicata abitudine a un “modello insediativo” importato direttamente
dalla Normandia, un’ipotetica tipologia di “castello matrice”. La
vastità delle testimonianze presenti nel territorio che ancora non sono
state fatte oggetto di puntuali e mirate indagini conferma come
l’Abruzzo attenda tuttora un’attenzione che, almeno sul piano della
ricerca archeologica, con alcune lodevoli eccezioni, gli è stata troppo a
lungo negata.
Alfonso Forgione collabora alle ricerche storico-archeologiche dell'insegnamento di Archeologia medievale dell'Università degi Studi dell'Aquila, coordina i tirocini formativi svolti nel Laboratorio di Archeologia e è membro del Comitato Ordinatore del Centro di Ateneo per il Polo museale dell’Università.
Nessun commento:
Posta un commento