Il canto di Dante
Aspetti di estetica musicale nel Medioevo
di Matteo Macinanti
pp. 179, € 16,50
Chorabooks Editore, 2019
ISBN: 9887961868
Dove si situa l’ascolto del Bello musicale nell’universo dantesco della
Commedia? Quali sono le premesse storiche, culturali e filosofiche che
sottintendono l’estetica del Poeta? Che ruolo svolge la musica
nell’itinerario di Dante, pellegrino verso Dio? A queste ed altre
domande l’autore cerca di dare delle risposte nei quattro capitoli in
cui è articolata la trattazione.Mentre nella Cathédrale parigina
echeggiano ancora gli organa di Perotino, i due teologi Tommaso d’Aquino
e Bonaventura da Bagnoregio svolgono regolarmente le loro lezioni a
pochi passi da Notre-Dame, presso una giovane Sorbona. È proprio in
queste aule che il Dottore Angelico e il Dottore Serafico
approfondiscono la problematica relativa ai trascendentali e al ruolo
spettante al pulchrum — quindi all’estetica — all’interno della
speculazione scolastica.A fungere da sintesi tra il pensiero
razionalista dell’Aquinate e quello mistico ed estatico della scuola
francescana sarà proprio Dante il quale, affidando alla musica un
originale rilievo teologico, percorrerà un itinerario che lo porterà
alla piena facoltà dei propri sensi e alla conseguente ebbrezza
ineffabile dell’excessus mentis.
Matteo Macinanti Diplomato in Clarinetto
al Conservatorio S. Cecilia di Roma e laureato in Letteratura Musica e
Spettacolo, attualmente sta concludendo il percorso magistrale in
Musicologia presso l’Università di Roma “Sapienza”. Ha studiato
all’Università Paris VIII ed è caporedattore della rivista di musica
Quinte Parallele.
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