Le guerre di Carlo d'Angiò
Dalle battaglie di Benevento e Tagliacozzo alla guerra dei Vespri: l'epopea dimenticata del più grande sovrano del sud
di Pierluigi Romeo di Colloredo Meis
pp. 164, € 29,00
SoldiersShop, 2019
ISBN: 8893273403
Carlo I d’Angiò, re di Sicilia di qua e di là del faro, d’Albania e
di Gerusalemme, principe di Acaia, conte di Provenza, del Maine, di
Forcalquier e d’Anjou è un personaggio dimenticato, la cui figura in
Italia è oscurata da quella di Federico II, che pure non fu all’altezza
dell’Angioino e in Francia del troppo esaltato fratello Luigi IX: ma
Carlo I fu un grande sovrano, considerato il re europeo più potente del
suo tempo; personaggio contraddittorio, come si vedrà, pragmatico e
spietato, amato ed odiato, sconta forse il fatto di esser considerato
troppo francese per gli italiani- che preferirono esaltare i Vespri
Siciliani come movimento di liberazione dai francesi invasori, anziché
ricordare che portarono alla conquista aragonese- e troppo italiano per i
francesi.
In questo libro non abbiamo la pretesa di trattare esaustivamente le
realizzazioni di Carlo I nei suoi molteplici campi di attività come
sovrano di Sicilia, dall’amministrazione del regno, all’erezione dei
castelli e al mecenatismo ed alla protezioni delle arti, ma solo di
tracciare un quadro delle guerre da lui combattute a partire dalla
conquista del regno di Sicilia, con la vittoria nella battaglia di
Benevento del febbraio del 1266 in cui morì Manfredi di Hohenstaufen;
tratteremo poi la spedizione di Corradino di Svevia, la sconfitta sveva a
Tagliacozzo nell’agosto del 1268 e la decapitazione dello Svevo a
Napoli, sino a giungere alle imprese angioine in Albania e nei Balcani,
culminate nell’assedio vittorioso di Belgrado e le lotte contro il
risorgente impero bizantino di Michele VIII Paleologo, sino
all’interminabile guerra del Vespro contro gli Aragonesi.
E’ la storia del sovrano francese che che spostò la capitale da
Palermo a Napoli e che fece del regno di Sicilia la prima potenza
europea e mediterranea, il cui potere si estendeva sino alla Provenza,
al Peloponneso ed alle isole ioniche, ai Balcani, all’Albania ed a
Tunisi.
Carlo I d’Angiò, re di Sicilia di qua e di là del faro, d’Albania e
di Gerusalemme, principe di Acaia, conte di Provenza, del Maine, di
Forcalquier e d’Anjou è un personaggio dimenticato, la cui figura in
Italia è oscurata da quella di Federico II, che pure non fu all’altezza
dell’Angioino e in Francia del troppo esaltato fratello Luigi IX: ma
Carlo I fu un grande sovrano, considerato il re europeo più potente del
suo tempo; personaggio contraddittorio, come si vedrà, pragmatico e
spietato, amato ed odiato, sconta forse il fatto di esser considerato
troppo francese per gli italiani- che preferirono esaltare i Vespri
Siciliani come movimento di liberazione dai francesi invasori, anziché
ricordare che portarono alla conquista aragonese- e troppo italiano per i
francesi.
In questo libro non abbiamo la pretesa di trattare esaustivamente le
realizzazioni di Carlo I nei suoi molteplici campi di attività come
sovrano di Sicilia, dall’amministrazione del regno, all’erezione dei
castelli e al mecenatismo ed alla protezioni delle arti, ma solo di
tracciare un quadro delle guerre da lui combattute a partire dalla
conquista del regno di Sicilia, con la vittoria nella battaglia di
Benevento del febbraio del 1266 in cui morì Manfredi di Hohenstaufen;
tratteremo poi la spedizione di Corradino di Svevia, la sconfitta sveva a
Tagliacozzo nell’agosto del 1268 e la decapitazione dello Svevo a
Napoli, sino a giungere alle imprese angioine in Albania e nei Balcani,
culminate nell’assedio vittorioso di Belgrado e le lotte contro il
risorgente impero bizantino di Michele VIII Paleologo, sino
all’interminabile guerra del Vespro contro gli Aragonesi.
E’ la storia del sovrano francese che che spostò la capitale da
Palermo a Napoli e che fece del regno di Sicilia la prima potenza
europea e mediterranea, il cui potere si estendeva sino alla Provenza,
al Peloponneso ed alle isole ioniche, ai Balcani, all’Albania ed a
Tunisi.
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