Averroè l'inquietante
L'Europa e il pensiero arabo
di Jean-Baptiste Brenet
pp. 116, € 16,00 (Acquista online con il 15% di sconto)
Carocci, 2019
ISBN: 9788843095872
Averroè
(1126-1198), al secolo Abū al-Walīd Muḥammad ibn Aḥmad Ibn Rushd: medico,
giurista, cadì, filosofo e commentatore di Aristotele, erede delle
grandi figure del pensiero greco-arabo e una delle principali fonti
delle culture ebraica e latina del Medioevo. È però stato a lungo, agli
occhi dei lettori europei, l’uomo della folle tesi secondo cui
l’intelletto umano sarebbe separato dagli individui e unico per tutta la
specie. La conseguenza? La negazione della proposizione “io penso”,
ovvero la rovina della razionalità. Ma perché l’averroismo, sin dalla
sua prima apparizione aspramente combattuto, non ha mai smesso di
affascinare e risorgere? Sulla scorta di Freud, questo libro propone una
risposta: Averroè è l’archetipo del “perturbante”, venuto a inquietare
la latinità o, se si vuole, l’Europa.
Jean-Baptiste Brenet insegna Storia della filosofia araba all’Università Paris 1 Panthéon-Sorbonne. È autore di Je fantasme. Averroès et l’espace potentiel (Verdier, 2017) e Intellect d’amour (con G. Agamben, Verdier, 2018).
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