Castelli friulani. Vol. 2
di Marco Salvador, Matteo Salvador, Pierfranco Fabris
pp. 260, € 15,00
Edizioni Biblioteca dell'immagine (2020)
ISBN: 978-88-6391-305-7
Storie di Dame, Cavalieri e sanguinose guerre combattute nei Castelli di
Caneva, Cordovado, Pinzano, Polcenigo, Porcia, Sesto al Reghena,
Spilimbergo, Toppo, Torre, Valvasone e Zoppola.
Dopo aver abitato per
alcuni anni a Valvasone, i discendenti di Giovanni Francesco si
stabilirono a Pordenone con un'ottima posizione sociale e una discreta
ricchezza. Ciò fino al 1560, con un Francesco il cui padre aveva
sperperato tutto lasciandogli solo cinquanta ducati. Egli allora si
trasferì a Cormons dove le cose gli andarono di male in peggio. Perciò
accolse l'oscena proposta, ma ben pagata sotto forma di dote, del nobile
Giacomo de Casali di Udine: sposarne la figlia Francesca già
ingravidata dal canonico Nicolò de Cassinis, a sua volta figlio
illegittimo del canonico Leonardo e di una monaca di S. Nicolò di Udine,
suor Soave. Francesca, definita dai più gentili come 'donna impudica',
partorì da li a poco una figlia cui fu dato il nome di Leonarda; ma
anche a far nascere la seconda figlia, Costanza, ci pensò il canonico
Cassinis così come il terzo ed unico figlio maschio, Enea, nato quando
il povero Francesco era già morto. Enea, a sua volta, scoperto dal padre
naturale Nicolò de Cassinis a svuotargli il forziere, fu da questi
assassinato a pugnalate nel 1546. Allora il boccaccesco canonico venne
rinchiuso nella prigione di Gradisca dove tentò il suicidio. Trasportato
a Cividale, morì poco dopo assistito dalla sua amante Francesca.
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