Savonarola
di Marco Pellegrini
pp. 372, € 25,00
Salerno Editrice, 2020
ISBN: 978-88-6973-393-2
In un mondo come quello odierno, in cui le religioni sono tornate ad
essere forza motrice di rivoluzioni politiche e sociali, il “caso
Savonarola” appare più che mai emblematico.
Si tratta di un ‘comunicatore’ rinascimentale e del suo tentativo di trasformare una città “corrotta” come la Firenze medicea in una Repubblica di santi, avanguardia della rigenerazione dell’intero mondo cristiano. Giovandosi di una ricchissima tradizione di ricerche, la presente biografia ripercorre in chiave aggiornata la controversa vicenda del Frate che pagò con la vita la sua sfida alla Roma di papa Alessandro VI Borgia.
Si tratta di un ‘comunicatore’ rinascimentale e del suo tentativo di trasformare una città “corrotta” come la Firenze medicea in una Repubblica di santi, avanguardia della rigenerazione dell’intero mondo cristiano. Giovandosi di una ricchissima tradizione di ricerche, la presente biografia ripercorre in chiave aggiornata la controversa vicenda del Frate che pagò con la vita la sua sfida alla Roma di papa Alessandro VI Borgia.
Lasciando aperto l’interrogativo sulla santità o l’impostura del
personaggio, l’autore presenta con scrupolo di obiettività e con ampie
citazioni documentarie la figura di un visionario che salì alla ribalta
della grande storia.
In un crescendo di rivelazioni e moniti dal pulpito, Savonarola sfruttò spregiudicatamente la sua reputazione di uomo di Dio per elevare Firenze a nuova Gerusalemme, patria di un popolo rinnovato nei costumi e nelle istituzioni. Impose austerità e utilizzò la propaganda, ma si astenne dal fondare la sua riforma sulla violenza. Si attirò per questo il biasimo di Machiavelli, che nel rogo su cui il predicatore salì nel maggio 1498, vide il destino di qualsiasi profeta disarmato.
In un crescendo di rivelazioni e moniti dal pulpito, Savonarola sfruttò spregiudicatamente la sua reputazione di uomo di Dio per elevare Firenze a nuova Gerusalemme, patria di un popolo rinnovato nei costumi e nelle istituzioni. Impose austerità e utilizzò la propaganda, ma si astenne dal fondare la sua riforma sulla violenza. Si attirò per questo il biasimo di Machiavelli, che nel rogo su cui il predicatore salì nel maggio 1498, vide il destino di qualsiasi profeta disarmato.
Le ragioni del suo tragico fallimento, destinato a lasciare una
traccia durevole sulla coscienza cristiana di Firenze e non solo, sono
qui ripercorse alla luce della storia generale dell’Italia di fine
Quattrocento, di cui l’autore è tra i maggiori esperti sulla scena
internazionale.
Marco Pellegrini insegna Storia moderna e Storia rinascimentale all’Università di Bergamo. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo, Guerra santa contro i turchi (2015) e Le guerre d’Italia. (1494-1559) (2017).
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