Medioevo inquisitoriale
Manoscritti, protagonisti, paradossi
di Marina Benedetti
pp. 256, € 20,00
Salerno Editrice, 2021
ISBN: 978-88-6973-622-3
Nel 1252 l’inquisitore Pietro da Verona viene assassinato. È questo vero e proprio cold case medievale a rafforzare il potere dell’officium fidei,
per cui si arriva ad accusare di eresia perfino alcuni santi. Nel XIV
secolo, da Avignone, il papa impiega gli inquisitori per combattere i
signori della penisola italiana. A Milano, nel 1437, Bernardino da Siena
condanna dal pulpito il maestro d’abaco cittadino dando avvio a una
serie di processi in cui i principali testimoni risultano i suoi
studenti.
Sono solo alcuni frammenti del “Medioevo inquisitoriale” raccontato
in questo libro, una vicenda ricostruita attraverso documenti inediti,
protagonisti piú o meno noti, a partire dal XIII secolo fino alla
crociata contro i valdesi del 1488. L’inquisizione medievale si nutre
spesso di luoghi comuni che l’autrice si impegna a sfatare, ricostruendo
una vicenda dalle origini complesse e dagli esiti talvolta paradossali.
Ne emerge un nuovo ritratto del Medioevo e una trama in cui santi,
inquisitori e inquisiti si confondono, i frati partecipano alle
crociate, le inchieste vengono annullate, gli inquisitori sono santi, i
processi escono dagli archivi e circolano nell’Europa del XVII secolo.
Marina Benedetti è professore ordinario di Storia del Cristianesimo all'Università degli Studi di Milano. Si occupa di eresie medievali, inquisizione, ordini Mendicanti, storia
delle donne, conservazione e trasmissione della documentazione
medievale.
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