venerdì 27 gennaio 2023

Carmina Ratisponensia

Carmina Ratisponensia
Una raccolta di scambi poetici fra un maestro e le sue allieve agli albori del XII secolo
Edizione critica, traduzione e commento a cura di Martina Pavoni
pp. LXXX-168, € 42,00
Sismel, 2023
ISBN: 978-88-9290-190-2
 
I Carmina Ratisponensia, trasmessi dal Codex Latinus Monacensis 17142, sono una raccolta di poesie e lettere latine in versi, per lo più d’amore, scambiate fra un maestro di Liegi e le sue allieve in una scuola monastica di Regensburg agli albori del XII secolo. Trascritti in modo disorganico in una miscellanea proveniente dal monastero bavarese di San Dionigi a Schäftlarn, i componimenti, spesso frammentari e oscuri, costituiscono verosimilmente i disiecta membra di un libello poetico perduto. Principali protagoniste di questo vivace scambio epistolare sono le giovani ragazze della scuola, che indirizzano al maestro versi colmi di affetto e gratitudine, ma anche di gelosia e biasimo quando non si comporta con il garbo che loro esigono o quando mostra di trascurarle. Notevoli appaiono le loro enunciazioni di superiorità femminile, orgogliosamente dichiarate a più riprese in questo susseguirsi di situazioni – a metà fra il goliardico e l’elegiaco – che si animano nella cornice dell’evocazione narrativa del De nuptiis di Marziano Capella, dove al maestro Mercurio si contrappongono la Filologia e le Grazie. La fattura dell’esametro leonino, talvolta usato con poca disinvoltura dalle acerbe poetesse, è compensata dalla schiettezza e dalla vivacità dell’espressione, cifra stilistica di una raccolta poetica che sembra annunciare alcuni tratti tipici del mondo cortese. A corredo della raccolta, si offre l’edizione degli altri versi – estranei ai Carmina Ratisponensia – contenuti nel medesimo codice.
Martina Pavoni ha conseguito nel 2018 il Diploma di alta formazione per lo studio della filologia e la letteratura latina medievale presso la SISMEL (Firenze), preparando l’edizione dei Carmina Ratisponensia. Attualmente è dottoranda di ricerca presso l’Università degli Studi della Basilicata e si sta occupando di ars dictaminis in età sveva.

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