Rime
di Panuccio del Bagno
a cura di Nicola Panizza
pp. XLVI-214, € 34
Salerno Editrice, 2023
ISBN: 978-88-6973-579-0
Uno sparuto manipolo di rime, volutamente oscure e artificiose, incentrate sulla riproposizione di topoi
della lirica amorosa medievale o sulla generica trattazione di temi
moraleggianti e civili, alla maniera di Guittone d’Arezzo. Così è stato
sinora visto, di norma, il piccolo corpus poetico di Panuccio del Bagno
(† entro il 1307), i cui ventidue componimenti superstiti – dodici
canzoni, una stanza di canzone e nove sonetti – rappresentano nondimeno
la piú cospicua e significativa testimonianza della lirica pisana
duecentesca.
Benché all’edizione curata piú di quarant’anni fa da Franca Brambilla
Ageno per l’Accademia della Crusca vada sempre riconosciuto il merito di
aver garantito all’opera di Panuccio una complessiva fruibilità che
prima non aveva, molti sono rimasti, dal 1977, i luoghi dubbi del testo e
dell’interpretazione delle Rime che hanno sino ad oggi ostacolato una
piena e soddisfacente comprensione del dettato poetico dell’autore.
Sulla scorta dei molteplici strumenti di indagine testuale attualmente
disponibili, è ora possibile constatare invece come buona parte
dell’oscurità e artificiosità tradizionalmente attribuite a Panuccio del
Bagno non fosse da ascriversi a un suo contrassegno stilistico, bensí
agli inevitabili difetti di lettura in cui sono incorsi, specie
nell’arco del Novecento, editori e commentatori.
Attraverso quindi un riesame impregiudicato delle testimonianze
manoscritte – quelle, sempre uniche, dei noti codici Laurenziano Redi 9 e
Vaticano Latino 3793 –, l’edizione delle Rime qui presentata intende
offrire una nuova base testuale filologicamente vagliata e un commento
puntuale ai versi di Panuccio da cui possano prendere le mosse una
migliore comprensione del suo, certo non facile, discorso poetico, una
piú completa valutazione dei tratti di originalità che informano il suo
ristretto e non definito canzoniere, e una riconsiderazione generale del
contributo dato dall’autore nel quadro della nostra lirica antica.
Nicola Panizza ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in
Filologia, interpretazione e storia dei testi italiani e romanzi presso
l’Università di Genova. Suoi oggetti di studio e ricerca preferenziali
sono la lirica predantesca e la poesia per musica di tardo Cinquecento.
Ha curato, tra l’altro, l’edizione critica e commentata del corpus di
rime carcerarie del canzoniere Laurenziano Redi 9 (in « Filologia
italiana », x 2013) e l’edizione critica dei testi poetici raccolti nel Quinto Libro di Madrigali a cinque voci
di Carlo Gesualdo (Kassel 2017). La sua tesi di dottorato sulla
produzione di Panuccio del Bagno, alla base della presente edizione, ha
ricevuto nel 2018 il premio « Aldo e Romano Rossi » per la filologia
italiana dalla Fondazione Ezio Franceschini di Firenze.
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