L'architettura italiana nel Trecento
di Carlo Tosco
pp. 440, € 19,00
Il Mulino, 2022
ISBN: 978-88-15-38299-3
Il Trecento segna una grande svolta nell’arte del costruire in Italia,
che si distingue dal resto dell’Europa dominata dagli sviluppi del tardo
gotico. L’architettura italiana mostra il risveglio di una vitalità
regionale, guidata dai centri preminenti: le città comunali forti della
loro autonomia, la nuova stagione del regno di Napoli e le ambizioni
monumentali dei sovrani angioini, l’espansione aragonese in Sicilia e in
Sardegna, l’affermazione dei poteri signorili in Italia settentrionale,
con le dinastie dei Visconti, degli Scaligeri, dei Carraresi e dei
conti di Savoia. Si delinea così un quadro variegato e complesso, che
occorre liberare da una prospettiva di anticipazione del Rinascimento,
per leggere invece queste architetture come un prodotto autonomo della
civiltà del Trecento italiano. Un ritorno all’ordine, alle regole della
composizione, all’equilibrio tra tradizione e innovazione, alla
sicurezza professionale dei maestri, si delineano come le tendenze
costanti ancora immuni dal predominio dei modelli antichi.
Carlo Tosco insegna Storia dell’architettura al Politecnico di Torino. Con il Mulino ha pubblicato anche «Il paesaggio come storia» (20172),
«I beni culturali» (2014), «L’architettura medievale in Italia.
600-1200» (2016), «Andare per abbazie cistercensi» (2017), «Storia dei
giardini» (2018) e «L’architettura italiana nel Duecento» (2021).
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