Alberto Magno e la nobiltà
Genesi e forme di un concetto filosofico
di Andrea Colli
pp. 229, 18,79
ETS Edizioni, 2017
ISBN: 8846749596
Esistono parole che più di altre contribuiscono a caratterizzare il
pensiero di un autore, a svelarne le intenzioni e a seguirne le tracce
nella storia delle idee. È il caso del concetto di "nobiltà" negli
scritti di Alberto Magno: nobile è l'anima, l'intelletto agente, la
causa prima, ma anche l'uomo rispetto a tutti gli altri animali;
nobilissima è poi la philosophia prima, ma anche la theologia, e
l'attività contemplativa è più nobile di quella pratica; o ancora,
nobile è l'uomo dotato di ingegno e dunque capace di distinguere il vero
dal falso. Che queste e molte altre occorrenze di nobilitas o nobilis,
disseminate in alcuni snodi cruciali della riflessione albertina, siano
irrelate tra loro e rappresentino una semplice variazione lessicale di
espressioni meno definite, quali "migliore" o "superiore", non è
sostenibile. Attraverso l'analisi lessicografica di cinque binomi
concettuali (nobilis-simplex, nobilis-separatus, nobilis-agens,
nobilis-homo, nobilis-scientia) il libro cerca di documentare come
l'idea di nobiltà, ereditata da un quadro di fonti abbastanza
eterogeneo, sia un'efficace chiave speculativa per accedere ad alcuni
dei problemi più delicati e complessi del pensiero di Alberto Magno, e
per mettere in relazione tra loro opere differenti nel contenuto e
distanti cronologicamente.
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