mercoledì 3 gennaio 2018

Lo scettro deposto

Lo scettro deposto
Santità penitenziale e potere regale nella tradizione agiografica italo-porteghese di Isabel de Aragão Rhaina santa del Portogallo
di Luca Capannolo
Preazione di Giulia Lanciani
pp. 428, € 22,00
Aracne Editrice, 2017
ISBN: 978-88-255-0527-6 
 
Il “mito isabellino” è un fenomeno complesso, trasversale nel tempo e nello spazio. La tradizione agiografica di Isabel de Aragão, regina del Portogallo e santa per la chiesa cattolica, è stata misconosciuta a lungo dalla critica letteraria e dagli studi agiografici e, di conseguenza, relegata nel più semplice ambito devozionale. La sua è invece una figura poliedrica, “migrante” e in continua trasformazione. Isabel sfugge a facili definizioni di stato o di genere riuscendo abilmente a declinarsi in condizioni diverse e nuove: infanta prodigiosa e inattesa sposa, giovane delicata e mulier virilis, saggia regnante del Portogallo e sovrana penitente, abile amministratrice e moglie esemplare dell’inquieto don Dinis. Gli autori cercano di delineare un personaggio di transizione, oscillante, in precario equilibrio tra la ristretta logica monarchica medievale e la complessità moderna dell’apparato imperiale. Le biografie, non così numerose, possono vantare un profondo valore letterario. Nel libro sono analizzate le principali espressioni della raccolta testuale sulla rainha santa, nata con l’anonima Lenda del XIV secolo e sviluppatasi nei secoli successivi nelle due culture portoghese e italiana. Sono esaminate anche le principali tematiche, i topoi e i motivi agiografici, legati alla santità penitenziale, al potere regale e all’elemento miracolistico.
Luca Capannolo nasce all’Aquila l’8 agosto 1983. Dopo la maturità classica, frequenta la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi dell’Aquila dove consegue nel 2006 la laurea triennale in Letterature Europee e nel 2009 la laurea specialistica in Studi Filologici e Letterari (curriculum Letterature Comparate), discutendo una tesi dal titolo Dall’oratoria antica alla predica: Giovanni Crisostomo, Bernardino da Siena e Padre António Vieira. Nel 2006 inizia gli studi presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose dell’Aquila ‘Fides et Ratio’, affiliato alla Pontificia Università Lateranense, e nel 2010 ottiene il baccellierato in Scienze Religiose con una tesi su O sermão pelo bom sucesso das armas de Portugal contra às da Holanda di Padre António Vieira. Il 3 giugno 2013 consegue il Dottorato in Culture e Letterature Comparate presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma Tre con la tesi dottorale Lo scettro deposto. Santità penitenziale e potere regale nella tradizione agiografica isabellina italo-portoghese. Dall’ottobre 2009 è redattore di ‘Vola L’Aquila’, quindicinale aquilano, e il 25 gennaio 2012 entra a far parte dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo come giornalista pubblicista. Collabora attivamente con alcune riviste italiane ed estere: per la rivista Nord Cultural dell’Università di Baia Mare (Romania) ha pubblicato La festa del perdono di L'Aquila (2012); Il dilemma del vivere in città o in campagna nella letteratura del Cinquecento, (2012); Isabel de Aragão Rainha Santa di Vitorino Nemésio: l’agiografia laica di una santa della tradizione portoghese (2013); Terre-motos. L’Aquila 1703 e Lisbona 1755, rappresentazioni letterarie della città terremotata (2015). Per la rivista «Saeculum Christianum» (Polonia) ha pubblicato Severo di Interocrium, modello di santità rustica nei Dialogi di Gregorio Magno (2014); In re obscura versantes. La complessa questione agiografica dei Martiri Amiternini e nuove prospettive di interpretazione (2016). Per la rivista «Prospettiva Persona» (Italia) ha pubblicato Dorothy Day: Delighted me. La narrazione del meticciato cristiano (2016). Ulteriori articoli sono attualmente in corso di stampa. Nel 2013 partecipa a ‘Letture in Corso’, Convegno dei Dottorandi in Culture e Letterature Comparate dell’Università di Roma Tre con il seguente intervento: Com devotos passos. Geografia, itinerari, spazi, e ambienti del meraviglioso nella tradizione agiografica su santa Isabel de Aragão. Nel 2015 è inserito nel comitato scientifico del convegno internazionale “Tradizione e innovazione. Unità e diversità nel contesto europeo” dell’Università di Baia Mare (Romania).
Giulia Lanciani è professoressa ordinaria di Lingua e letteratura portoghese e brasiliana presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi Roma Tre. Ha insegnato nelle Università Ca' Foscari Venezia e la Sapienza — Università di Roma. È Dottore Honoris causa dell'Universidade Nova (2003) e dell'Universidade Clássica di Lisbona (2011), socio dell'Arcadia, membro della giuria del Premio Mondello e del Premi Nazionali per la Traduzione. Ha creato e gestisce la cattedra “José Saramago”, finanziata dall’Instituto Camões, presso l'Università degli Studi Roma Tre e collabora con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Si è occupata di letteratura medievale galega e portoghese, di problemi, autori e testi iberici del secolo XVI, in particolare della letteratura di viaggio, di poeti e prosatori moderni e contemporanei portoghesi, brasiliani, galeghi, catalani (da Fernando Pessoa a José Saramago, da Manuel Bandeira a Guimarães Rosa, a Salvador Espriu), di critica genetica, di problemi della traduzione. Insignita di vari premi nazionali e internazionali e del grado di Grande Ufficiale dell'Ordine dell'Infante Dom Henrique, è altresì “académico de honra” della Real Academia Galega.

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