Tradizioni costruttive nell’Alto e Medio Adriatico (secoli VII-XI)
Eredità e innovazione nell'alto Medioevo
di Serena Zanetto
pp. 372, € 52,00
All'Insegna del Giglio, 2017
ISBN: 9788878148024
Studiare l’architettura altomedievale significa riprendere in mano i
fili della tradizione classica per comprendere i grandi cambiamenti
tecnologici intervenuti a partire dalla tarda antichità. La
frammentarietà geografica, e l’instabilità dei nuovi assetti,
determinano l’emergere dei localismi e la semplificazione del ciclo
costruttivo. Sopravvivono, tuttavia, singolari esempi di un’architettura
‘di pregio’, che è figlia delle alte committenze e che è per lo più
destinata al culto; vescovi, dogi, duchi, principi, sono infatti i soli
in grado di catalizzare risorse e manodopera specializzata da impiegare
in ambizioni cantieri costruttivi. Poiché è attraverso questi cantieri
che passano le novità più importanti, e poiché i luoghi di culto
rappresentano un punto di vista privilegiato per studiare l’architettura
alto-medievale, il focus di questo lavoro viene posto su una serie di
chiese e di complessi architettonici di committenza molto alta,
distribuiti lungo le coste alto adriatiche e dalmate. Alcuni di essi,
come il complesso episcopale di Aquileia, rappresentano dei punti chiave
per conoscere l’evoluzione delle tecniche costruttive e sono da molto
tempo al centro di dibattiti, soprattutto di storici dell’arte e
dell’architettura, per la complessità delle loro sequenze stratigrafiche
che dalla tarda – antichità arrivano al romanico senza soluzione di
continuità. L’analisi archeologica degli alzati, e una revisione critica
della bibliografia, hanno consentito di avanzare nuove proposte
interpretative sulle fasi costruttive di questi siti chiave e sulle loro
cronologie, prima di allargare il focus a tutto l’Alto Adriatico e alla
Dalmazia, al fine di ricomporre un quadro più ampio sulle tecniche
costruttive diffuse tra i secc. VII-XI. Si tratta di un’area che è stata
teatro di importanti cantieri edilizi e che è stata punto di incontro
di culture e tradizioni costruttive differenti, perché intermedia tra il
mondo continentale europeo e quello bizantino. Ricostruendo la
progettualità che sta dietro a un’architettura, analizzandone la
planimetria, le tecniche murarie, gli elementi strutturali e
architettonici, è stato possibile riconoscere tradizioni costruttive e
contaminazioni culturali, nonché ricostruire in via preliminare le tappe
destinate a sfociare nella rivoluzione del Romanico.
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