giovedì 7 giugno 2018

Di pietra e d'acqua dolce

Di pietra e d'acqua dolce
Storia minima del Trasimeno medievale
di Jacopo Mordenti
pp. 80, € 10,00
Aguaplano, 2018
ISBN: 9788885803145

Se a scuola ci insegnavano che l’Umbria è l’Ombelico d’Italia, il Trasimeno è come un occhio dell’ombelico; l’immagine è più grottesca delle pitture dell’Arcimboldo, ma è solo per dire che è troppo centrale per non essere al centro di molte storie o semplicemente della Storia. Tanto per cominciare, sulla via nord-sud e viceversa, come impararono gli uomini di Annibale e, a loro spese, i legionari di Roma. E, molto più tardi, su una delle vie possibili dell’incoronazione imperiale a Roma, dall’Esarcato fino alla basilica di San Pietro. E anche sulla direttrice ovest-est e viceversa, come sapevano i Longobardi e anche i Romani (detti impropriamente Bizantini) che cercarono gli uni di occupare, gli altri di presidiare il corridoio Tirreno-Adriatico della via Flaminia. Ampia area strategica, fulcro dei collegamenti con l’Esarcato e con la Pentapoli e i suoi porti, questa regione fu sempre contesa, attraversata da eserciti, spolpata da signori in transito e sempre inserita, almeno in linea istituzionale, in organismi molto più grandi. Il libro di Jacopo Mordenti, pieno di storie e di storia, non è da leggere come una ricerca di ambito locale. Perché di esclusivamente locale non c’è proprio nulla. Certo, ci sono gli usi legati alla produzione ittica; ci sono i tributi e le decime pagati in pesce; ci sono le avvertenze per la manutenzione del lago. E ci sono i protagonisti dell’età dell’egemonia delle città: le oligarchie dominanti, le comunità locali, i signori, le alterne vicende delle lotte politiche, del confronto/scontro con Perugia, città che tende a egemonizzare l’area geografica rendendola il proprio territorio, trasforma il Lago Trasimeno in Laco de Peroscia e ne utilizza la ricchezza per finanziare la costruzione del monumento simbolo della dominazione, la Fontana Maggiore. In lontananza, sempre Roma e gli interrogativi che ponevano i suoi interventi. Mordenti, studioso del medioevo le cui competenze vanno ben al di là dell’Umbria, autore di penna agile e di acuto ingegno, dipinge in queste pagine un quadro di grande interesse, in grado di catturare i semplici curiosi e di coinvolgere gli esperti, senza tediare e senza rinunciare alla serietà scientifica. Una scommessa difficile. Ma riuscita. (Dalla prefazione di Glauco Maria Cantarella)
Jacopo Mordenti (1982) ha conseguito la laurea specialistica in Culture del Medioevo e Archivistica all’Università degli Studi di Bologna (2008). Si occupa in particolare di ordini monastico-militari e di Oriente Latino, pubblicando ricerche di taglio sia scientifico che divulgativo. Ha collaborato, fra gli altri, con Encyclomedia Publishers, Storica National Geographic e Medioevo. Ha pubblicato "Templari in Terrasanta" (Encyclomedia Publishers, 2011).

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