Il paesaggio degli Arcivescovi
Processi di trasformazione del territorio tra alto e basso Medioevo nelle Marche settentrionali
di Daniele Sacco
pp. 254, € 50,00
All'Insegna del Giglio, 2018
ISBN: 9788878148260
La riappropriazione scientifica del tessuto storico, archeologico e
ambientale di un paesaggio è il primo strumento di tutela per lo stesso.
Si può fare archeologia del paesaggio basandosi soprattutto sulle fonti
documentarie? Questo volume, dimostrando che ciò è possibile, si occupa
di un’area medio-adriatica posta nella parte settentrionale della
regione Marche in provincia di Pesaro e Urbino, al confine con
l’Emilia-Romagna. Il territorio, costiero, è in gran parte vincolato
dalla presenza di un parco naturale regionale. La zona è percorsa dalla
strada consolare Flaminia e interessata dallo scalo marittimo di Focara
(oggi Vallugola). Già in età romana il comprensorio era fiorente,
costituendo un nodo viario e socio-economico d’interesse. Fu però nel
Medioevo che queste terre si espressero al meglio, sotto il controllo
degli arcivescovi di Ravenna. Il volume, nella diacronia, ha indagato
ogni sfaccettatura del paesaggio che si presenta: l’aspetto demico,
l’assetto dell’habitat, l’entità delle coltivazioni e persino i nomi dei
fondi agricoli e dei loro fittavoli bassomedievali. Attraverso questa
indagine è possibile comprendere un contesto che vide attivi sette
castelli: Gradara, Granarola, Fanano, Monte Corbino, Gabicce,
Casteldimezzo, Fiorenzuola di Focara e tre pievi (San Cristoforo, San
Pietro e Santa Sofia). Restituiamo, anche visivamente, un paesaggio
medievale tra i più caratteristici dell’area adriatica, disposto a
chiusura della Pianura Padana con il suo tratto di alta falesia
Nessun commento:
Posta un commento