sabato 3 agosto 2019

Anselmo duca, abate, santo

Anselmo duca, abate, santo
Fondatore dell'abbazia di Nonantola
di Gabriella Malagoli
pp. 64, € 9,00
Edizioni Artestampa, 2019
ISBN: 9788864626789

Il fondatore dell’abbazia di Nonantola fu l’unico santo longobardo di stirpe nobile; nel corso della sua vita egli svolse ruoli diversi, visse esperienze di cui seppe fare tesoro e che furono preziose per la conduzione del suo cenobio. Nato da stirpe regale a Cividale del Friuli, la Forum Iulii famosa nel mondo romano perché sede di un importante mercato, divenne duca di questo strategico territorio e fidato collaboratore del re Astolfo, che aveva sposato sua sorella Giseltrude.
Come giunse dunque Anselmo a Nonantola, dove le prime quattro formelle dello stipite sinistro del portale della basilica sono a lui dedicate?
Al ducato del Friuli egli rinunciò per divenire monaco benedettino, e in questa veste fondò un monastero e un ospitale a Fanano; esigenze di carattere strategico però indussero re Astolfo a donare al cognato le terre di Nonantola, poste sul confine con l’esarcato bizantino. Ecco perciò che nel 752 Anselmo con suoi monaci si trasferì in locum nonantule, nella vasta pianura, occupata in gran parte da folte boscaglie e paludi. Qui egli diede vita ad una abbazia monastica, che divenne in breve tempo rinomata e fiorente e che fu all’origine della trasformazione di plaghe incolte in terre coltivate.
Gabriella Malagoli, nata e residente a Nonantola, laureata in Lettere classiche presso l’Università di Bologna, ha conseguito il diploma di paleografia e archivistica presso l’Archivio di Stato di Modena, ha insegnato italiano, latino e greco negli istituti di istruzione superiore e materie letterarie nelle scuole medie inferiori.
Sinceramente appassionata alla storia del paese, ha pubblicato articoli in diverse riviste, è coautrice di un’opera sulla storia di Nonantola ed ha profuso il suo impegno, in collaborazione con Enti ed Associazioni e in particolare con ArcheoNonantola e con il Museo benedettino nonantolano e diocesano di arte sacra, per dare ai concittadini la piena consapevolezza del patrimonio culturale ed artistico loro affidato, affinché sia conosciuto, conservato e valorizzato.

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