«Nessun dio è mai sceso quaggiù»
La polemica anticristiana dei filosofi antichi
di Marco Zambon
pp. 552, € 46,00 (Acquista online con il 15% di sconto)
Carocci, 2019
ISBN: 9788843095858
L’espansione
del cristianesimo nell'Impero romano, tra II e VI secolo, è stata
accompagnata da un processo multiforme di selezione, interpretazione e
appropriazione del patrimonio culturale greco-latino da parte di coloro
che si erano convertiti alla nuova religione o erano nati in essa. Tale
processo ha provocato la reazione, spesso diffidente o ostile, delle
persone comuni, delle autorità e degli intellettuali. Il libro si occupa
delle ragioni per le quali, nel corso dell’età imperiale, un buon
numero di filosofi di tradizione platonica ha preso posizione contro i
cristiani e composto anche scritti destinati a confutarne la dottrina.
Contro la pretesa dei cristiani di essere anch'essi filosofi, anzi, gli
unici, i platonici loro avversari obiettavano che il cristianesimo è per
sua natura una dottrina non filosofica, sia perché fondato sulla fede
(quindi irrazionale), sia perché i suoi contenuti sono contraddittori e,
in ciò che hanno di vero, non fanno che copiare insegnamenti
provenienti da tradizioni più antiche e autorevoli, mentre, in ciò che
hanno di originale, sono del tutto falsi e insensati.
Marco Zambon è ricercatore di Storia del cristianesimo e delle chiese nel
Dipartimento di Scienze storiche, geografiche e dell’antichità
dell’Università di Padova e insegna Storia del cristianesimo antico e
medievale e Storia delle dottrine teologiche. Tra le sue pubblicazioni: Porphyre et le moyen-platonisme (Paris 2002); Severino Boezio, La ricerca della felicità (Consolazione della Filosofia III) (a cura di, Venezia 2011).
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