Montaillou
Storia di un villaggio occitanico durante l'inquisizione
di Emmanuel Le Roy Ladurie
Traduzione di Giovanno Bogliolo
pp. 670, € 39,00
Il Saggiatore, 2019
ISBN: 9788842825425
Dal 1318 al 1325 a Montaillou, piccolo paese dell’Occitania
meridionale, il tribunale dell’Inquisizione indaga per sradicare gli
ultimi resti dell’eresia catara. A capo del tribunale c’è un uomo
fuori del comune: Jacques Fournier, vescovo di Pamiers e futuro papa
Benedetto xii. Fournier è tenace, instancabile, parla a lungo con gli
indagati, non delega responsabilità a subalterni e notai, sa
distinguere in pochi minuti un eretico da un vero cattolico – una
«specie di Maigret ossessivo e compulsivo».
Dal Registro d’Inquisizione di Fournier, Emmanuel Le Roy Ladurie ha
ricostruito l’intero microcosmo del villaggio di Montaillou: il terrore
dell’Inquisizione che si propaga come fuoco tra valli in cui tutti hanno
qualcosa da nascondere e aspre montagne che recano l’impronta del
demonio; la famiglia Clergue, che domina incontrastata Montaillou e in
segreto aiuta i catari perseguitati; gli oppositori dei Clergue, che
rischiano la vita per mano di sicari o, ironia della sorte, possono
vedersi accusati di eresia. Sotto l’apparente tranquillità quotidiana,
Jacques Fournier scopre un brulicare di violenza, menzogne, invidia e
relazioni illecite che si rinnovano in un ciclo senza fi ne. E
nemmeno la morte sembra recare pace. Se i catari, aborriti dalla Chiesa
ufficiale, credono nella trasmigrazione delle anime, in molti giurano di
veder vagare nella notte morti senza riposo: cavalieri che portano i
segni del ferro che li ha uccisi e dame nobili e crudeli che non
indossano più polsini di seta, ma catene di braci.
Montaillou è universalmente considerata l’opera più
importante di Le Roy Ladurie, una pietra miliare di quella ricerca
storiografica che, a partire dai documenti scritti, ricostruisce la vita
quotidiana, le credenze e la psicologia di un’intera comunità. Queste
pagine ci fanno rivivere un capitolo centrale dell’Inquisizione;
soprattutto, attraverso i processi e gli interrogatori raccontati da Le
Roy Ladurie possiamo penetrare in quel perturbante immaginario medievale
di paure e superstizioni che, come un fiume sotterraneo, ha continuato
a scorrere fino ai nostri giorni.
Emmanuel Le Roy Ladurie, allievo di Fernand Braudel
ed esponente di spicco dell’École des Annales, è considerato uno dei più
importanti storici francesi viventi. È stato direttore
della Bibliothèque nationale de France e professore di Storia della
civiltà moderna al Collège de France. Tra le sue opere pubblicate in
Italia ricordiamo Il denaro, l’amore, la morte in Occitania (Rizzoli, 1983), I contadini di Linguadoca (Laterza, 1984) e Il Carnevale di Romans (Rizzoli, 1996).
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