La pittura islamica
Dalle origini alla fine del Trecento
di Maria Vittoria Fontana
pp. 280, € 20,00 (Acquista online con il 15% di sconto)
Jouvence, 2019
ISBN: 9788878016699
La pittura e la
scultura non trovano, nell’ambito dell’arte islamica, la medesima
collocazione di cui queste espressioni artistiche godono in altre
culture sia occidentali sia orientali. La pittura, in particolare,
poiché non è tridimensionale come la scultura e quindi, a differenza di
questa, “non getta ombra”, è molto più diffusa nei territori musulmani
di quanto una presunta iconoclastia non faccia pensare. Questo volume
prende in considerazione la pittura islamica sino alle soglie del
Quattrocento, cioè sino a quel periodo che demarcherà, nelle aree
occidentali dell’Islam, una della più grandi rotture con il passato
nello sviluppo dell’arte musulmana e creerà, nelle aree orientali, i
presupposti per la grande pittura safavide e poi qajar.
La pittura a cui viene fatto riferimento, in assenza di pittura su tela e
su tavola, è quella murale: quella figurata dei grandi cicli pittorici
palatali ma anche quella di decorazione architettonica che troviamo sia
in aggiunta alla pittura figurata sia, molto spesso, quale unica
espressione pittorica.
Maria Vittoria Fontana,
docente di Archeologia e storia dell’arte musulmana presso l’Istituto
Universitario Orientale di Napoli, è autrice di numerose pubblicazioni,
fra cui: “La leggenda di Bahrām gūr e Āzāda”, Napoli 1986; “Iconografia
dell’Ahl al-bayr”, Napoli 1994; “La miniatura islamica”, Roma 1998.
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