Libertas
Secoli X-XIII
a cura di Nicolangelo D'Acunto, Elisabetta Filippini
pp. 480, € 35,00
Vita e Pensiero, 2019
ISBN: 9788834339367
Medioevo e libertà: solo una provocazione o addirittura una battuta a effetto? Siamo sicuri che prima della Liberté degli illuministi la civiltà europea avesse prodotto solo oppressione e sfruttamento?
La risposta non è affatto scontata. L’approccio storico degli autori fa
emergere un quadro molto diversificato, da cui risalta non una nozione
univoca e astratta di libertà, ma l’esistenza di molte libertates
al plurale. In una civiltà per la quale libertà e privilegio si
identificano era fondamentale concepire la propria autonomia nel quadro
di un disegno provvidenziale e di una verità che da sola poteva rendere
davvero l’uomo libero, in quanto capace di vivere e di fare il bene. Le
stesse forme di potere, che di quel disegno provvidenziale si
consideravano lo specchio terreno, aspiravano a promuovere e a farsi
garanti delle libertates che innervavano gli ideali, le
pratiche politiche e le strutture sociali di una civiltà alla ricerca
perenne di un ordine agognato e mai raggiunto.
Contributi di Giancarlo Andenna, Antonio Antonetti, Alessandro Barbero, Stefano Bernardinello, Paul Bertrand, Carla Bino, Daniele Bortoluzzi, Guido Cariboni, Caterina Ciccopiedi, Mario Conetti, Gianmarco Cossandi, Marco Cristini, Nicolangelo D’Acunto, Christoph Dartmann, Wolfgang Huschner, Micol Long, Antonio Macchione, Antonio Manco, Stefano Manganaro, Federica Mantelli, Florian Mazel, Matteo Meanti, Gert Melville, Francesco Panarelli, Francesco Poggi, Jean-Claude Schmitt, Daniele Sini, Alberto Spataro, Elena Vanelli, Enrico Veneziani, Maria Vezzoni.
Contributi di Giancarlo Andenna, Antonio Antonetti, Alessandro Barbero, Stefano Bernardinello, Paul Bertrand, Carla Bino, Daniele Bortoluzzi, Guido Cariboni, Caterina Ciccopiedi, Mario Conetti, Gianmarco Cossandi, Marco Cristini, Nicolangelo D’Acunto, Christoph Dartmann, Wolfgang Huschner, Micol Long, Antonio Macchione, Antonio Manco, Stefano Manganaro, Federica Mantelli, Florian Mazel, Matteo Meanti, Gert Melville, Francesco Panarelli, Francesco Poggi, Jean-Claude Schmitt, Daniele Sini, Alberto Spataro, Elena Vanelli, Enrico Veneziani, Maria Vezzoni.
Nicolangelo D’Acunto ha studiato alla Scuola Normale
di Pisa, è professore ordinario di Storia Medievale presso l’Università
Cattolica di Milano e Brescia e Direttore del Centro studi sulla storia
degli insediamenti monastici europei (CESIME). Tra i suoi volumi: I laici nella Chiesa e nella società secondo Pier Damiani. Ceti dominanti e Riforma ecclesiastica nel secolo XI, Roma 1999; «Nostrum italicum regnum»: aspetti della politica di Ottone III, Milano 2002; Cum anulo et baculo. Vescovi dell’Italia medievale dal protagonismo politico alla complementarietà istituzionale, Spoleto 2019.
Elisabetta Filippini è dottore di ricerca in Storia Medievale. Ricercatrice presso l’Università Cattolica dal 2013 al 2018, è autrice di Questua e carità. I canonici di Sant’Antonio di Vienne nella Lombardia medievale, Novara 2013. Con G. Andenna e C.D. Fonseca ha curato I Templari. Grandezza e caduta della ‘Militia Christi’, Vita e Pensiero, Milano 2016.
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