Oltre le usate leggi
Una lettura del Decameron
di Mario Lavagetto
pp. 272, € 28,00
Einaudi, 2019
ISBN: 9788806242428
Il Decameron
– secondo Michail Bachtin – è il primo tra «i grandi capolavori della
letteratura» in cui si afferma «il riso, nella sua forma piú radicale e
universale», che ingloba «il mondo intero» e che si stacca dalle «lingue
popolari per fare irruzione nella letteratura e nell’ideologia di rango
elevato». Questo libro costituisce il tentativo, a distanza di secoli,
di ascoltare quel «riso» a volte soffocato, a volte soltanto oscurato da
successive forme di censura e dall’accumulo della letteratura
secondaria. A un simile scopo si è resa necessaria l’adozione di alcuni
principî: non staccarsi mai dalle parole del testo; utilizzare una
scatola di arnesi volutamente leggera; esplicitare in ogni occasione la
parzialità dell’angolo di lettura prescelto; attenersi, infine, a un
suggerimento di Nietzsche e leggere lentamente, senza mai esitare di
fronte alla necessità di tornare sui propri passi. Preceduto da vari
corsi universitari, il libro ne ha conservato deliberatamente traccia.
Con un’implicita e qui reiterata scommessa: restituire leggibilità e
piacere a un’opera cosí varia, affascinante e ricca di dirompente
vitalità come il Decameron.
«Nell’avvicinare un classico della letteratura italiana mi propongo, e vi propongo, da un lato uno sforzo per restare continuamente conformi alla lettera del testo e dall’altro di praticare, nel corso della lettura, l’esercizio di una ragionevole e controllata eterodossia… Quello che mi auguro, in ogni caso, è che al termine delle nostre ricognizioni vi sarete familiarizzati con la voce di Boccaccio e avrete imparato a riconoscerne il timbro, le sfumature, la “grana” piú sottile, perché allora sarete in grado di procedere da soli e di leggere e rileggere (senza la stampella di traduzioni o riscritture) un’opera, nata sul crinale tra il medioevo e il Rinascimento, che a distanza di tanto tempo continua a trasmettere ai suoi lettori un senso di vitalità debordante ed euforica».
Mario Lavagetto insegna Teoria della letteratura all'Università di Bologna. Ricordiamo tra i suoi libri: La gallina di Saba (Einaudi 1974, 1989), L'impiegato Schmitz e altri saggi su Svevo (Einaudi 1976, 1986), Quei piú modesti romanzi (Garzanti 1979), Freud, la letteratura e altro (Einaudi 1985, 2001), Stanza 43. Un lapsus di Marcel Proust (Einaudi 1991), La cicatrice di Montaigne. Sulla bugia in letteratura (Einaudi 1992, 2002), La macchina dell'errore (Einaudi 1996), Palinsesti freudiani (Bollati Boringhieri 1997) e Dovuto a Calvino (Bollati-Boringhieri 2001). Per la «Biblioteca dell'Orsa» ha curato una raccolta di opere narrative di Italo Svevo, Zeno (Einaudi 1987) e per la «Biblioteca della Pléiade», sempre di Svevo, i Romanzi (1993). Nel 2005 ha pubblicato nelle «Vele» Eutanasia della critica, mentre nel 2011ha pubblicato Quel Marcel! e ha curato i Racconti analitici di Sigmund Freud. Nel 2019, Oltre le usate leggi. Una lettura del Decameron.
«Nell’avvicinare un classico della letteratura italiana mi propongo, e vi propongo, da un lato uno sforzo per restare continuamente conformi alla lettera del testo e dall’altro di praticare, nel corso della lettura, l’esercizio di una ragionevole e controllata eterodossia… Quello che mi auguro, in ogni caso, è che al termine delle nostre ricognizioni vi sarete familiarizzati con la voce di Boccaccio e avrete imparato a riconoscerne il timbro, le sfumature, la “grana” piú sottile, perché allora sarete in grado di procedere da soli e di leggere e rileggere (senza la stampella di traduzioni o riscritture) un’opera, nata sul crinale tra il medioevo e il Rinascimento, che a distanza di tanto tempo continua a trasmettere ai suoi lettori un senso di vitalità debordante ed euforica».
Mario Lavagetto insegna Teoria della letteratura all'Università di Bologna. Ricordiamo tra i suoi libri: La gallina di Saba (Einaudi 1974, 1989), L'impiegato Schmitz e altri saggi su Svevo (Einaudi 1976, 1986), Quei piú modesti romanzi (Garzanti 1979), Freud, la letteratura e altro (Einaudi 1985, 2001), Stanza 43. Un lapsus di Marcel Proust (Einaudi 1991), La cicatrice di Montaigne. Sulla bugia in letteratura (Einaudi 1992, 2002), La macchina dell'errore (Einaudi 1996), Palinsesti freudiani (Bollati Boringhieri 1997) e Dovuto a Calvino (Bollati-Boringhieri 2001). Per la «Biblioteca dell'Orsa» ha curato una raccolta di opere narrative di Italo Svevo, Zeno (Einaudi 1987) e per la «Biblioteca della Pléiade», sempre di Svevo, i Romanzi (1993). Nel 2005 ha pubblicato nelle «Vele» Eutanasia della critica, mentre nel 2011ha pubblicato Quel Marcel! e ha curato i Racconti analitici di Sigmund Freud. Nel 2019, Oltre le usate leggi. Una lettura del Decameron.
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