Historia Gothorum
di Enea Silvio Piccolomini
a cura di Francesca Sivo
pp. XXII-240, € 46,00
Sismel, 2021
ISBN: 978-88-8450-979-6
Verso
la fine del 1452 o, più probabilmente, agli inizi del 1453, Enea Silvio
Piccolomini inviava da Vienna al cardinale Giovanni di Carvajal la copia di uno
scritto appena portato a termine: l’Historia Gothorum, un’epitome dei
Getica dello storiografo Giordane (VI sec.), di cui qui si propone la
prima edizione critica, fondata sull’esame completo dei sei testimoni
manoscritti superstiti e dell’unica edizione a stampa, apparsa a Francoforte
nel 1730. Nella lettera di accompagnamento, l’allora vescovo di Siena, in
missione diplomatica nella capitale austriaca, spiegava le circostanze e le
ragioni che ne avevano propiziato la redazione: il fortuito ritrovamento, nella
biblioteca del monastero benedettino di Goettweig, nella Bassa Austria, di un
esemplare dell’opera altomedievale, e la curiositas che da tempo lo
sollecitava ad approfondire, sulla base di autorevoli testimonianze scritte, la
conoscenza della storia del popolo goto, su cui circolavano notizie imprecise e
inadeguate; una curiositas che non aveva ancora soddisfatto, non essendo
riuscito a procurarsi il De bello Italico adversus Gothos gesto libri
quattuor di Leonardo Bruni, e che gli consentì di ampliare le proprie
conoscenze storiche, considerate come un patrimonio di erudizione di grande
importanza su cui fondare la sua intensa attività diplomatica e la sua futura
politica pontificia, all’interno della quale la lotta contro i Turchi avrebbe
assunto un ruolo centrale. Il grande interesse dell’umanista per le vicende del
passato e per la storia dei popoli si inseriva peraltro in un pluriennale, denso
impegno di studio e di scrittura che, tra il 1450 e il 1458, si concretizzò
nella stesura di numerose opere di contenuto pedagogico-formativo,
storiografico e geografico.
Francesca Sivo è professore associato di Letteratura latina medievale e umanistica all'Università di Foggia.
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