Francesco e il Sultano
di Ernesto Ferrero
pp. 208, € 18,50
Einaudi, 2019
ISBN: 9788806242879
Francesco d’Assisi ha trentasette anni quando si imbarca ad Ancona per
la Terra Santa. Insieme al fidato frate Illuminato lascia
temporaneamente un Ordine già turbato dai primi contrasti e ancora privo
di una Regola approvata dal papa. Malgrado le malattie che lo
affliggono, è deciso ad affrontare ogni difficoltà pur di incontrare il
Sultano d’Egitto, che a Damietta deve sostenere l’assedio di un poderoso
esercito crociato. Vuole convertirlo? Intende offrire un esempio di
proselitismo ai suoi frati? O cerca il martirio? L’uomo che vuole
riportare il Cristianesimo alla spiritualità delle origini e ama
definirsi «unus novellus pazzus», torna dopo un anno
profondamente mutato. Ha vissuto gli orrori della guerra, ma anche il
fascino di una spiritualità che ha molti punti di contatto con la sua e
lo aiuta a trovare le parole del Cantico delle creature. In una
comunità cresciuta troppo in fretta, deve affrontare conflitti,
delusioni, infermità sempre piú crudeli. Ma perché quarant’anni dopo
Bonaventura da Bagnoregio, incaricato di scrivere la sua unica biografia
autorizzata, racconta una verità diversa, in cui Francesco avrebbe
sfidato il Sultano alla prova del fuoco? Un «falso d’autore»
accuratamente architettato che verrà autenticato dagli affreschi della
Basilica superiore di Assisi, attribuiti a Giotto, e finirà per
occultare un modello di dialogo tra l’Europa cristiana e l’Oriente
mussulmano. Ernesto Ferrero ricostruisce una vicenda tumultuosa
inserendola nel quadro di un’epoca in cui si muovono papi e imperatori,
vescovi e cardinali, frati e soldati, mercanti e pellegrini, cronisti e
pittori, tutti agitati da ambizioni, visioni, sogni piú grandi di loro.
Ognuno è portatore della diversa immagine del santo che nella radicalità
delle sue sfide continua a sottrarsi a ogni definizione. Con il passo
di un romanzo d’avventura e la precisione di una biografia, Francesco e il Sultano trasforma il tessuto di racconti favolosi che chiamiamo Storia in una vicenda che continua a riguardarci da vicino.
Ernesto Ferrero, torinese, ha lavorato a lungo
in editoria e ha diretto il Salone del libro di
Torino dal 1998 al 2016. Tra i suoi libri, i romanzi
N. (Premio Strega 2000), L'anno dell'Indiano
(2001), Disegnare il vento (Premio Selezione
Campiello 2011), Storia di Quirina, di una talpa
e di un orto di montagna (2014), tutti presso
Einaudi, insieme a Barbablú. Gilles de Rais e il
tramonto del Medioevo (2004) e al saggio Primo
Levi. La vita, le opere (2007). Sempre per Einaudi, ha pubblicato nel 2018 Amarcord bianconero e nel 2019 Francesco e il Sultano. Presso Mondadori
le Lezioni napoleoniche (2002) e presso Feltrinelli
il libro di memorie einaudiane I migliori anni
della nostra vita (2005). Traduttore di Flaubert,
Céline e Perec, è presidente del Centro studi
Primo Levi di Torino.
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