lunedì 28 ottobre 2019

L'uomo nel pensiero di Bonaventura da Bagnoregio

L'uomo nel pensiero di Bonaventura da Bagnoregio
a cura di Irene Zavattero
pp. 372, € 23,00
Aracne Editrice, 2019
ISBN: 978-88-255-2592-2
 
«Al centro dell’universo si colloca l’uomo che, mentre si trova rivolto e sottomesso a Dio, ha nel contempo la supremazia su tutte le altre cose ». Questo passaggio, contenuto nel proemio del Commento di Bonaventura da Bagnoregio al secondo libro delle Sentenze, illustra efficacemente la centralità che la nozione di uomo riveste nel pensiero del Doctor Seraphicus. Il volume, organizzato in quattro sezioni, affronta dapprima la contestualizzazione e la discussione dell’antropologia bonaventuriana, per poi passare ad analizzare la forma e il significato della sua dottrina dell’anima, nonché, dal versante più propriamente etico, la peculiarità della condizione umana; da ultimo, si indaga la capacità dell’uomo di rinvenire nella storia i segni del Logos divino. Ne risulta il quadro di un’antropologia probabilmente inattuale, ma nondimeno ancora in grado di suscitare interesse per il tentativo filosofico di dare fondamento alla dignità dell’uomo.
Irene Zavattero è professore associato di Storia della Filosofia medievale presso l’Università degli Studi di Trento dal 2013. Dopo aver conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università degli Studi di Lecce nel 2001, ha insegnato all’Università degli Studi di Siena (2001-2011) e all’Université de Fribourg in Svizzera (2012). Collabora all’unità di ricerca di Trento del FIRB (Programma “Futuro in Ricerca”) “Prevedere gli eventi e controllare la natura: modelli di razionalità operativa e circolazione dei saperi nel Medioevo arabo, ebraico e latino”. Ha partecipato a vari progetti di ricerca di rilevante interesse nazionale, quali “Filosofia e scienze della natura nel Medioevo. Edizioni di testi e studi critici” (Università del Salento). Il suo principale ambito di ricerca è l’etica medievale. Le sue ricerche riguardano in particolare la ricezione dell’Ethica Nicomachea di Aristotele alla Facoltà delle Arti di Parigi nel Medioevo, presso i domenicani tedeschi del XIII–XIV secolo e all’Università di Bologna nel XIII secolo.

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