Il grande racconto delle crociate
di Franco Cardini, Antonio Musarra
pp. 520, € 48,00
Il Mulino, 2019
ISBN: 978-88-15-28523-2
«Mi raccontò
l’emiro Husām al-Dīn: il re di Francia era un uomo savio e assai
intelligente; e in una delle mie conversazioni io gli dissi: “Come è mai
venuto in mente a Vostra Maestà, con tutta la virtù e il senno e il
buon senso che vedo in lui, di montare su di un legno, cavalcare il
dorso di questo mare, e venire in questo paese così popolato di
musulmani e di truppe, nella convinzione di poterlo conquistare e
farsene signore?”. Quest’impresa è il maggior rischio cui poteva esporre
se stesso e i suoi sudditi. Il Re sorrise e non rispose. “Nella nostra
legge – aggiunsi – per chi percorre più volte questo mare, mettendo a
repentaglio la sua persona e il suo avere, non è accolta come valida la
sua testimonianza in giudizio”. “E perché?”, domandò il re. “Perché da
quel modo d’agire noi deduciamo che sia deficiente di senno, e di chi è
deficiente di senno non si conviene accogliere la testimonianza”. E il
re, di rimando, con un sorriso: “Perdio, bene ha detto chi ha detto
così, e non ha errato chi così ha giudicato”.»
Ibn Wāṣil, metà XIII sec.
Ibn Wāṣil, metà XIII sec.
All’inizio ci sono i pellegrini, i crucesignati diretti
a Gerusalemme che recano cucita o ricamata sulla spalla, sul petto, o
sulla bisaccia, una croce. La crociata è stata iter, peregrinatio, passagium:
spedizione militare, viaggio religioso, itinerario marittimo. Se ai
tempi della prima spedizione (1096-99) la volontà di liberare
dall’occupazione musulmana le terre in cui era vissuto Gesù si
accompagnò a un grande fervore religioso, in seguito altri fattori
decisivi motivarono le campagne militari in Terrasanta. Per le
repubbliche marinare, la possibilità di ottenere il controllo strategico
di rotte e porti mediterranei; per il papato, di aumentare il proprio
prestigio; per i sovrani laici, di liberarsi di folle insofferenti e
aristocratici riottosi; senza contare il desiderio di avventura, molto
sentito nella società feudale, e il richiamo dei tesori d’oriente. Fede,
interesse economico, attrazione per l’ignoto spingono dunque l’Europa
cristiana in Oltremare. Più tardi la crociata diventerà lotta
all’eresia, strumento di controllo politico, atto di difesa
dell’antemurale balcanico e mediterraneo-orientale contro le offensive
ottomane, custodia maris contro i corsari barbareschi, impegno
di cristianizzazione del Nuovo Mondo. Un potente affresco che tesse in
un’ampia narrazione una storia della crociata che, come idea e fatto,
giunge fino ai giorni nostri.
Franco Cardini, professore emerito di
Storia medievale, con il Mulino ha tra l’altro pubblicato «Gerusalemme»
(2012), «Istanbul» (2014), «Andare per le Gerusalemme d’Italia» (2015),
«Samarcanda» (2016), «La via della seta» (con A. Vanoli, 2017),
«Andalusia» (2018).
Antonio Musarrra insegna Storia
medievale alla Sapienza Università di Roma. Con il Mulino ha pubblicato
«Genova e il mare nel Medioevo» (2015), «Acri 1291. La caduta degli
stati crociati» (2017), «Il crepuscolo della crociata» (2018).
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