Fra i lebbrosi, in una città medievale
Verona, secoli XII-XIII
di Giuseppina De Sandre Gasparini
La malattia della lebbra, i malati di lebbra e i luoghi destinati ad
accoglierli costituirono una realtà decisamente familiare per gli uomini
e per le donne vissuti in età medievale, sia nelle città sia nei
contesti abitativi rurali.
Tale realtà da un lato continuò ad alimentare sentimenti negativi, quali
il rifiuto, la paura del contagio, il ribrezzo, supportati dall’idea
vetero-testamentaria della malattia come castigo divino per l’umanità
peccatrice; dall’altro, con maggiore intensità nei secoli XII e XIII,
essa fu considerata in modo del tutto nuovo, poiché il lebbroso divenne
l’immagine del Cristo sofferente e l’assistenza verso i malati assunse
una valenza religiosa.
Il volume esplora questa particolare realtà del nostro passato,
focalizzando lo sguardo sulla Verona dei secoli XII e XIII e sulle sue
fonti.
Giuseppina De Sandre Gasparini ha insegnato Storia del cristianesimo e
delle chiese presso l’Università di Verona e ha fondato insieme a Grado
Giovanni Merlo e ad Antonio Rigon il periodico «Quaderni di storia
religiosa». La vita religiosa dei laici, le istituzioni ecclesiastiche, i
movimenti confraternali in contesti urbani e rurali, la storia dei
lebbrosi e dei lebbrosari nel medioevo italiano sono stati sempre al
centro dei suoi interessi di ricerca. Fra le sue molte pubblicazioni
ricordiamo: Statuti di confraternite religiose di Padova nel medioevo (Padova 1974), La vita religiosa nella Marca veronese-trevigiana tra XII e XIV secolo (Verona 1993), e la curatela, con M.C. Rossi, di Malsani. Lebbra e lebbrosi nel medioevo (Verona 2012).
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