Rimedi contro le epidemie
I consigli di diritto europeo dei giuristi (secoli XIV-XVI)
di Mario Ascheri
pp. 124, € 10,00
Aracne Editrice, 2020
ISBN: 978-88-255-3196-1
Questa pubblicazione è solo una riedizione d’un volumetto del 1997
occasionata dai tempi calamitosi che il nostro mondo sta purtroppo
attraversando e l’urgenza della diffusione spiega sia l’impossibilità di
un aggiornamento bibliografico, sia la ricomposizione del testo per
ovviare alle carenze della scansione. La pubblicazione era nata come una
raccolta di materiali di studio con il proposito di far conoscere agli
specialisti studiosi nel nostro tempo di storia delle epidemie, quali
espedienti, filtrati dalle conoscenze mediche, i giuristi avevano
elaborato da proporre ai governi europei per far fronte alle terribili
mortalità epidemiche che periodicamente si abbattevano con drammatica
cadenza dopo quella del 1347–49. Diciamo governi “europei” perché gli
autori delle opere qui prese in considerazione sono italiani, ma il
diritto della necessità pubblica cui essi davano un apporto con le loro
pagine era rivolto al pubblico indifferenziato a livello europeo cui si
rivolgevano gli insegnamenti universitari. Qui le fonti legali
utilizzate sono essenzialmente quelle del diritto romano e del diritto
canonico che si insegnavano allora con gli stessi metodi in tutto il
Continente, formando il cosiddetto “diritto comune”. E si scrivevano in
latino proprio per non avere ostacoli nella comprensione internazionale.
Devo solo aggiungere, se mi si consente una nota personale, che il tema
drammatico della disciplina normativa della “necessità” è sempre stato
presente nel mio lavoro. Lì si lavora “borderline”, con la legalità
ufficiale sempre in pericolo, esposta a deroghe ed abusi.
Mario Ascheri è Storico del diritto e delle istituzioni, consigliere del
Max-Planck-Institut, ha ottenuto durante la sua lunga carriera massimi
riconoscimenti civici a Siena e Ventimiglia. È Senior Fellow presso la
University of California Berkeley e membro di numerose accademie e
società storiche italiane e spagnole.
Nessun commento:
Posta un commento