Galli, Cartaginesi, Unni, Normanni, Turchi, Spagnoli, Francesi,
Tedeschi, Americani. Nella storia della nostra Penisola al centro di
tutto c’è sempre stato lui: il nemico. E la sua storia racconta meglio
di qualunque altra cosa chi siamo stati e come siamo diventati.
Per secoli dalla terra e dal mare i nemici sono arrivati in Italia:
Cartaginesi, Vandali, Unni, Arabi, Normanni, Turchi, Spagnoli,
Austriaci…un elenco che sembra infinito. Ogni epoca ha avuto il suo, di
nemico. Pronto a invadere il nostro Paese, a conquistarlo, a
saccheggiarlo, a tiranneggiarlo per poi insediarcisi e sfruttare le sue
ricchezze e le sue bellezze. E in effetti quando arriva il barbaro, il
nemico di turno, un mondo finisce e un altro inizia, senza soluzione di
continuità. Poi, bisogna aspettare: che i barbari diventino meno
barbari, si amalgamino con gli altri e comincino, anche loro, a temere
nuovi stranieri. Insomma, ci sono nemici che vanno e altri che vengono,
in un susseguirsi secolare dove, ogni volta, il tempo passa e la storia
si sedimenta, la paura diventa oblio e ciascuno degli antichi nemici si
ritrova a temere nuovi invasori, nuove minacce alle proprie tradizioni e
alla propria identità.
Amedeo Feniello insegna Storia medievale all’Università dell’Aquila. Per Laterza ha collaborato alla Storia mondiale dell’Italia (a cura di A. Giardina, 2017) ed è autore, tra l’altro, di Sotto il segno del leone. Storia dell'Italia musulmana (2011), Dalle lacrime di Sybille. Storia degli uomini che inventarono la banca (2013) e Storia del mondo. Dall’anno 1000 ai giorni nostri (con F. Canale Cama e L. Mascilli Migliorini, 2019).
Nessun commento:
Posta un commento