Dante in conclave
La lettera ai cardinali
di Gian Luca Potestà
pp. 232, € 23,00
Vita e Pensiero, 2021
ISBN: 9788834343760
Mentre inizia a Carpentras
(primavera 1314) il conclave per scegliere il successore di Clemente V,
Dante scrive ai cardinali italiani. Come un nuovo Geremia,
lamenta l’avvenuto abbandono di Roma e li implora di trovare un’intesa
contro i guasconi e lottare per un papa che chiuda la fase avignonese.
L’appello prende forza dall’invettiva contro il defunto Matteo Rosso
Orsini e il cugino Napoleone. L’antica inimicizia e le irriducibili
divergenze fra i potenti cardinali romani avevano bloccato a lungo il
conclave precedente, da cui era uscito infine eletto, a sorpresa,
l’arcivescovo di Bordeaux (1305). Dante li rimprovera in quanto
principali responsabili di quella scelta dannosa, frutto di calcoli
infondati, puntigli ottusi, accordi sacrileghi, da lui rievocati in
scatti rapidi e allusivi.
Il testo della Lettera, conservato in un solo manoscritto allestito dal giovane Boccaccio, è ricco di acrobazie sintattiche ed espressioni oscure. Creduto pieno di errori di copiatura, è stato sottoposto dai critici a correzioni spesso disinvolte e arbitrarie. Questo libro ritorna al testo tramandato e ne dà una nuova edizione il più possibile aderente ad esso. Decifrando integralmente per la prima volta riferimenti a personaggi, vicende e scritti dell’epoca, recupera una fonte importante per la storia della Chiesa romana dall’abdicazione di Celestino V al primo decennio avignonese. Conoscitore disincantato di conflitti di poteri e dinamiche di corruzione nelle gerarchie, Dante incarna una figura nuova di intellettuale, di laico che nella Chiesa rivendica la parola in virtù della sua fede e conoscenza dei fatti. Qui il poeta e letterato si presenta come profeta, fiero di proclamare da solo e dal basso ciò che tutti sanno, ma nessuno ha il coraggio di dire. Il testo non è un’esercitazione letteraria né una lettera aperta, ma un drammatico richiamo a non rassegnarsi e ad agire al più presto. Ricevuta e letta dai cardinali italiani, la Lettera offrì a Napoleone Orsini una traccia per la sua richiesta di aiuto rivolta poco dopo a Filippo il Bello: ultimo, vano tentativo di rovesciare l’esito di una prova ormai impari.
Gian Luca Potestà è ordinario di Storia del cristianesimo presso l’Università Cattolica di Milano e direttore della collana "Dies Nova. Fonti e studi per la storia del profetismo" e della rivista «Aevum. Rassegna di scienze storiche linguistiche e filologiche». È inoltre membro del comitato direttivo della «Rivista di Storia del Cristianesimo», del comitato di redazione degli «Annali di Scienze religiose» e del comité de rédaction della rivista elettronica «Oliviana. Mouvements et dissidences spirituels XIIIe-XIVe siècles».
Il testo della Lettera, conservato in un solo manoscritto allestito dal giovane Boccaccio, è ricco di acrobazie sintattiche ed espressioni oscure. Creduto pieno di errori di copiatura, è stato sottoposto dai critici a correzioni spesso disinvolte e arbitrarie. Questo libro ritorna al testo tramandato e ne dà una nuova edizione il più possibile aderente ad esso. Decifrando integralmente per la prima volta riferimenti a personaggi, vicende e scritti dell’epoca, recupera una fonte importante per la storia della Chiesa romana dall’abdicazione di Celestino V al primo decennio avignonese. Conoscitore disincantato di conflitti di poteri e dinamiche di corruzione nelle gerarchie, Dante incarna una figura nuova di intellettuale, di laico che nella Chiesa rivendica la parola in virtù della sua fede e conoscenza dei fatti. Qui il poeta e letterato si presenta come profeta, fiero di proclamare da solo e dal basso ciò che tutti sanno, ma nessuno ha il coraggio di dire. Il testo non è un’esercitazione letteraria né una lettera aperta, ma un drammatico richiamo a non rassegnarsi e ad agire al più presto. Ricevuta e letta dai cardinali italiani, la Lettera offrì a Napoleone Orsini una traccia per la sua richiesta di aiuto rivolta poco dopo a Filippo il Bello: ultimo, vano tentativo di rovesciare l’esito di una prova ormai impari.
Gian Luca Potestà è ordinario di Storia del cristianesimo presso l’Università Cattolica di Milano e direttore della collana "Dies Nova. Fonti e studi per la storia del profetismo" e della rivista «Aevum. Rassegna di scienze storiche linguistiche e filologiche». È inoltre membro del comitato direttivo della «Rivista di Storia del Cristianesimo», del comitato di redazione degli «Annali di Scienze religiose» e del comité de rédaction della rivista elettronica «Oliviana. Mouvements et dissidences spirituels XIIIe-XIVe siècles».
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