I normanni nel Sud. 1016-1130
di John Julius Norwich
Traduzione dall'inglese di Elena Lante Rospigliosi
pp. 592, € 17,00
Sellerio, 2021
EAN: 9788838942709
La conquista normanna di Sicilia e dell’Italia meridionale è l’epopea
più avvincente che ci giunge dal Medioevo. Un pugno di guerrieri poveri
chiamati, dal villaggetto di Hauteville in Francia del Nord, a battersi,
con la forza, con il coraggio e con l’astuzia, contro bizantini,
longobardi, saraceni: è l’esempio chiaro di cosa volesse dire in
quell’epoca essere cavaliere. E il risultato, strabiliante agli occhi di
papi e imperatori, fu l’edificazione in poco più di un secolo, su terre
favorite dalla natura, del regno più florido e moderno del tempo,
guidato da una linea dinastica, gli Altavilla, breve e favolosa. Una
storia di uomini, di armi e di bellezza (la bellezza che conosciamo con
il nome di «stile arabo-normanno»), che è un romanzo. Ed infatti John
Julius Norwich, nel ricostruirla con completa esattezza, ha scelto una
via originale, inventando, si può dire, una storiografia narrativa.
Prima dell’arrivo, a metà anni Sessanta, di questo gioiello dell’arte di raccontare la storia, perfino il lettore più accorto non aveva la possibilità di conoscere bene i normanni del Sud nell’anno Mille. «Il mio intento – spiega l’autore – era di presentare al lettore medio un tipo di libro che io stesso avrei voluto leggere in occasione della mia prima visita in Sicilia».
Ma fece di più: con la cordialità, l’interesse e la curiosità che trasmetteva, contribuì decisamente alla nascita di una tenace, quasi mitica, visione di un magnifico passato. Norwich lo sintetizza così: «Qui, al centro del Mediterraneo, si trovava il ponte che riuniva Nord e Sud, Est ed Ovest, latini, teutoni, cristiani e musulmani; magnifica inconfutabile testimonianza di un’era di illuminata tolleranza, ignota ovunque nell’Europa medievale e raramente eguagliata nei secoli che seguirono». Un colorato affresco che rappresenta il mescolarsi di culture e genti quale fonte di civiltà, ed è, in questi anni di migrazioni e trasferimenti, una lezione eloquente.
E l’autore lo dipinge da scrittore, con la freschezza, l’entusiasmo, di una scoperta che riguarda gli umani; l’ardore che deriva dal trasporto dello storico verso i luoghi di cui tratta; una scrittura elegante e carica di umorismo, ma priva di superbia e di ogni trucchetto mestierante; l’emozione di un dramma; e lo spettacolo di personaggi grandiosi.
Prima dell’arrivo, a metà anni Sessanta, di questo gioiello dell’arte di raccontare la storia, perfino il lettore più accorto non aveva la possibilità di conoscere bene i normanni del Sud nell’anno Mille. «Il mio intento – spiega l’autore – era di presentare al lettore medio un tipo di libro che io stesso avrei voluto leggere in occasione della mia prima visita in Sicilia».
Ma fece di più: con la cordialità, l’interesse e la curiosità che trasmetteva, contribuì decisamente alla nascita di una tenace, quasi mitica, visione di un magnifico passato. Norwich lo sintetizza così: «Qui, al centro del Mediterraneo, si trovava il ponte che riuniva Nord e Sud, Est ed Ovest, latini, teutoni, cristiani e musulmani; magnifica inconfutabile testimonianza di un’era di illuminata tolleranza, ignota ovunque nell’Europa medievale e raramente eguagliata nei secoli che seguirono». Un colorato affresco che rappresenta il mescolarsi di culture e genti quale fonte di civiltà, ed è, in questi anni di migrazioni e trasferimenti, una lezione eloquente.
E l’autore lo dipinge da scrittore, con la freschezza, l’entusiasmo, di una scoperta che riguarda gli umani; l’ardore che deriva dal trasporto dello storico verso i luoghi di cui tratta; una scrittura elegante e carica di umorismo, ma priva di superbia e di ogni trucchetto mestierante; l’emozione di un dramma; e lo spettacolo di personaggi grandiosi.
John Julius Norwich, visconte di Norwich (il suo vero nome era John
Julius Cooper, 1929-2018), lasciato il corpo diplomatico per dedicarsi
alla scrittura, è stato storico, curatore di mostre, autore di molti
documentari per radio e tv, e ha presieduto diverse associazioni di
beneficenza e di difesa del patrimonio artistico. Ha scritto decine di
libri di storia, occupandosi, oltre che di Normanni e di Sicilia, di
Venezia, dell’Impero bizantino. Questa casa editrice ha pubblicato Breve storia della Sicilia (2018) e Il Mare di Mezzo. Una storia del Mediterraneo (2020).
Nessun commento:
Posta un commento