Montescatelli
Una terra-nuova toscana nel Medioevo
di Jacopo Paganelli
pp. 250, € 19,50
Felici Editore, 2022
ISBN: 8860197996
Arroccato su un’altura da cui si domina buona parte della valle
del Cecina, Montecastelli nacque, alla fine del XII secolo, come una
terra-nuova, progettata ex novo per scardinare l’assetto del potere che,
fino a quel momento, aveva fatto perno sui conti Alberti. I
protagonisti dell’operazione furono il vescovo di Volterra e i membri
della schiatta dei Guaschi. Gli ‘azionisti’ di quell'impresa popolarono
la terra-nuova con gli uomini provenienti dagli insediamenti di
Bucignano, controllato dal presule, e di Gabbro, controllato dai
Guaschi. Fu così che a Montecastelli si eressero due porte, l’una
chiamata Bucignana, l’altra Gabbregiana: richiamo alle due metà in cui
il castello era diviso e ai due signori che l’avevano costruito. Se i
prelati riuscirono, nel corso del Duecento, a sottoporre Montecastelli
alla loro signoria e a estromettere i Guaschi, un altro attore politico
si affacciò sulla scena: il comune di Volterra. Nel 1301, grazie a un
colpo di mano, i reggitori cittadini misero le mani sulla terra-nuova,
demolendo il palazzo dei vescovi e costruendo – al suo posto – la torre
che ancor oggi svetta sul castello. Quella raccontata da Montecastelli
è, insomma, una storia densa, che dialoga con le vicende più generali
della storia toscana, incrociando alcuni temi decisivi della riflessione
storiografica più recente, come la signoria rurale e il sinecismo della
popolazione.
Jacopo Paganelli
è attualmente ricercatore a tempo determinato di Storia Medievale
all'Università di Pisa. I suoi interessi vertono sulla storia toscana
fra il pieno e il tardi medioevo. Ha pubblicato con Viella la monografia Dives episcopus. La signora dei vescovi di Volterra nel Duecento, vincitore del premio Sismed 2019.
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